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Origini della vita. Riflessioni sulla natura

Redazione di Redazione
9 Giugno 2010
in L'altra pagina
Tempo di lettura : 5 minuti necessari
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– Dio. Il Creato. La Bibbia. Gesù. La Chiesa. Con questo titolo l’amico Vanzini, sulla Piazza di maggio, propone questo ragionamento: “D’altra parte, non è più ragionevole e razionale credere che un Dio intelligente – un Dio che è Logos – abbia creato tutte le meraviglie del mondo (l’uomo in particolare, che è qualcosa di una stupefacente organicità e perfezione), piuttosto che pensare che tutto questo derivi per puro caso dal brodo primordiale o dal caos?”
Caro Gianfranco, tu sai che io non sono credente e, nel pieno rispetto di chi lo è, ti dico sinceramente che, secondo me, non è nè “più ragionevole” nè “più razionale”. Sicuramente può essere più piacevole, più rassicurante, più fiabesco, più allettante, più confortevole.
Immaginiamoci infatti, come ci insegnano i tre grandi monoteismi: giudaico, cristiano ed islamico; l’esistenza di un Dio supremo e trascendente, al di fuori ed al di là del tempo, dello spazio e della sostanza, che ha ed è il fondamento di tutto ciò che è nella vastità del cosmo, nell’immensità dell’Universo, che ha creato tutto dal nulla, contro ogni legge di natura, in quanto al di sopra della natura e che tutto può e tutto vede e che in ogni attimo della vita di tutti noi e di tutto l’universo, osserva e incontra i nostri sensi in termini di sostanza di spazio e di tempo in tutta l’immensità cosmica e quindi anche in quel minuscolo, microscopico sassolino che, al confronto, è il nostro globo terrestre con 6-7 miliardi di persone, più gli animali, i vegetali ed il resto del mondo terracqueo e minerale, un Dio non del tipo del “deismo”, nè del tipo del “panteismo”, ma un Dio che partecipa attivamente, nanosecondo dopo nanosecondo, di tutti e quindi di ciascuno, dei miliardi di miliardi di eventi che contemporaneamente accadono nell’universo e che quindi si esplicano in ogni nanometrocubo dello stesso universo, a partire dalla interazione dei quark che sono all’interno dei nuclei atomici fino alla evoluzione, nelle galassie alla distanza di innumerevoli anni luce e delle stelle in esse galassie contenute e che è capace di ascoltare, registrare e ricordare e tenere in debito conto ogni azione, ogni pensiero ed è capace di prendere parte, in questo suo speciale creato dalla enorme e non immaginabile dimensione, di ogni azione che si verifica contemporaneamente nella vastità dell’universo.
Pensiamo che tipo di conforto possa essere per un credente il riporre nelle mani di questo Dio la sua speranza di vita. E’ infatti, a mio parere, una bellissima consolazione e una bellissima favola. A me, ad esempio, le favole piacciono, mi è sempre piaciuta anche la mitologia greca.
Ma oggi il tempo delle favole e del mito penso siano da studiare e considerare come tali. Se vogliamo ascoltare il Vangelo nelle pagine del Nuovo Testamento in ciò che c’è di buono e di educativo a me sta bene.
Non sarei così d’accordo con il Vecchio Testamento, che tra le favole leggendarie e alquanto ingenue, del tipo della creazione, riporta anche una divinità tirannica, vendicativa e crudele, assetata di sangue ed ossessionata dal sesso, di cui alcune parti del Pentateuco sanno apparire diseducative poichè contenenti un messaggio di intolleranza che ha prodotto destabilizzazione nella storia dell’umanità.
Oggi, con il progresso scientifico, con il progresso della biologia, con le scoperte attorno al “patrimonio genetico” o “genoma”, questa lunghissima “macromolecola”, che è il D.N.A. e che porta con sè tutto ciò che serve ad un organismo biologico e che si trasmette da un individuo all’altro attraverso le generazioni e, con le continue ricerche che la scienza indaga; ma anche da ciò che già sapevamo fin da 40 – 50 anni fa, quando eravamo ragazzi e cioè che il mondo di natura e la vita è una continua, lenta e lunghissima trasformazione ed evoluzione, pur nella sua grande conservazione, e che la divisione tra le sostanze organiche ed i minerali, può non essere o non essere stata, affatto netta, perchè sappiamo ad esempio che il “carbonio” è un elemento in natura presente sia nel regno dei viventi che in quello minerale.
Infatti sia i corpi minerali, che quelli delle piante, degli animali, degli uomini, che costituiscono composti di sostanze molto complesse, se sottoposte ad alte temperature in presenza di aria essi bruciano, se invece non c’è aria allora carbonizzano. Questo fatto dimostra che essi corpi contengono carbonio che poi è presente e forma la base di quelle sostanze di cui è fatto il protoplasma.
Sappiamo bene però che il carbonio non è affatto estraneo al mondo minerale. E penso non ci sia bisogno che io parli della grafite e del diamante e delle prove che furono già fatte su questo elemento dal tempo di Newton.
Vedremo poi come il carbonio si trovi sempre presente negli organismi viventi, in combinazione con l’idrogeno, con l’azoto, con lo zolfo, con l’ossigeno, con il fosforo, ecc…, e quindi è abbastanza intuibile da dove è venuta la vita. Questa vita che coinvolge tutti gli esseri viventi, ciascuno dei quali è dotato per contro di una vita effimera in quanto tutti gli organismi viventi nascono, si alimentano, crescono, ne generano altri, invecchiano e muoiono, giacchè la propria organizzazione la si può mantenere solo per un certo lasso di tempo, corto o più lungo, ma non per sempre.
Il nostro attuale globo terrestre e la vita di tutti i viventi è evidentemente il risultato di un lungo, incessante, continuo, lunghissimo processo, tutt’ora in corso di evoluzione, di quasi quattro miliardi di anni in cui la vita, iniziata sott’acqua a livello vegetale, perchè non poteva esplicarsi fuori dall’acqua a causa dei raggi solari, si è poi trasformata ed inoltrata anche sulla terra allo scoperto, quando, dopo milioni e milioni di anni le emanazioni della vita, che dall’acqua salivano, hanno prodotto la stratosfera, quello spessore protettivo che avvolge il globo e lo preserva dai micidiali raggi solari e che ha permesso l’apparire della vita sulla crosta terrestre.
Ne sono un valido testimone le ultime ricerche biologiche che evidenziano le parentele che gli esseri viventi animali e l’uomo hanno con la flora e la stretta correlazione tra gli esseri viventi più elementari e gli animali più evoluti e l’uomo.
Già da vari decenni, ancor prima dei grandi passi della biologia molecolare, si è pervenuti alla tesi scientifica attorno all’origine della vita, quindi io penso che qualche dubbio possa manifestarsi attorno al sogno della creazione e del creatore, con tutto il rispetto di chi vuol credere a questa origine del mondo e che è libero di farlo.
Penso anche che la Chiesa nel prossimo futuro, non troppo lontano, aggiornerà il suo modo di vedere e di considerare le cose di natura.
Vedi Gianfranco, la Chiesa ha oggi i suoi problemi ed io sono fermamente convinto che, tra le persone di fede, saranno quelle come il teologo Vito Mancuso e come quella Lilia Sebastiani, teologa morale, che potranno traghettare la Chiesa verso più moderni orizzonti, (ricordiamoci del “modernismo” di cui la vittima più eccellente è stato quel Don Ernesto Buonaiuti), quando il loro pensiero e il loro esempio avrà la forza di emergere e, dubito, che possa essere per merito dei seguaci dei vari Bertone, Ruini, Fisichella, Ratzinger.
Penso non ci voglia grande preveggenza per intuire che sarà così nel futuro. Forse entro questo stesso secolo molti tabù, divieti, direttive vincolistiche, vari dogmi di cui la Chiesa non si è ancora liberata, cadranno. Ed è questa liberazione che permetterà alla chiesa di mantenersi in auge.
Ci vorrà ancora molto tempo, ma questo tempo verrà ed io sono convinto che lo vedranno i nipoti dei nostri nipoti.

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