– Questa volta rischiano grosso. Sono due dei gioielli più preziosi di San Giovanni ma ora il teatro Massari e palazzo Corbucci hanno bisogno di interventi della massima urgenza. Le cause sono le infiltrazioni d’acqua nelle strutture antiche, che ormai sentono il peso del tempo e di manutenzioni straordinarie rimandate troppo a lungo.
Per il teatro il Comune ha stanziato, nel bilancio di previsione 2010 approvato nel consiglio comunale del 24 febbraio, 100.000 euro, che serviranno per la messa in sicurezza del soffitto. Da un sopralluogo fatto all’inizio dell’inverno è emerso che l’umidità e le infiltrazioni dal tetto stanno piano piano gonfiando e deformando gli affreschi del XIX secolo. In alto Apollo, che campeggia al centro di un tondo, e le figure femminili, dipinti da Angelo Trevisani, se la stanno vedendo brutta.
Tutta colpa del tetto, non isolato, soggetto a infiltrazioni d’acqua e per giunta con seri problemi strutturali. Circa dieci anni fa il cedimento progressivo era stato ovviato attraverso dei tiranti. Un giro di vite ogni sei mesi è bastato, fino ad ora, per evitare il rischio del crollo della volta. Ora però la corsa del filetto è giunta al fermo, in pratica non si può “tirare” di più e non resta che intervenire, in fretta, per riposizionare i tiranti e restaurare le “rughe” di Apollo e la sua bella compagnia.
L’ultimo restauro del Massari risale a quasi 30 anni fa. Era il 1982. Dopo di allora solo alcuni ritocchi estetici ma niente di sostanziale. E i risultati si vedono ora. I lavori cominceranno, con tutta probabilità questa estate. Nel frattempo l’amministrazione ha fatto un po’ di ordine all’interno, ora tirato a lucido in vista dell’inizio della stagione teatrale a marzo. “Non esiste un pericolo immediato – assicura Claudia Montanari, assessore alla Cultura – infatti la stagione teatrale partirà tra breve, però bisogna intervenire subito. È un intervento che va fatto con la massima urgenza”.
Palazzo Corbucci
Stessa emergenza per un altro gioiello del centro storico, Palazzo Corbucci. E stesse cause. Il tetto che non tiene più e l’umidità che fa danni ai muri. Il Palazzo è stato sgomberato in tutta fretta dal materiale della mostra allestita all’interno per cominciare al più presto i lavori. Questa volta l’incuria non si può certo imputare alla mancanza di attenzione delle amministrazioni, visto che il Comune di San Giovanni ha acquistato l’immobile appena un anno fa. I problemi però sono reali e, anche qui, urgenti. Piove all’interno delle stanze signorili che furono dimora di Malatesti, Passionei e conti di Carpegna. Piove dentro le camere vuote, proprietà negli ultimi anni di Ferretti. Qui almeno 75.000 euro, solo per cominciare, già stanziati all’interno del bilancio comunale.
Vinta la lotta contro l’umidità sarà il tempo di decidere cosa diventerà palazzo Corbucci, ora di proprietà della società Porta della Valconca srl, controllata al 100% dal Comune. Il 25 febbraio si è insediata la commissione per stabilire proprio questo. Presidente l’assessore Montanari, gli altri membri sono Giuseppe Barilari, Luca Vannoni e Luciano Bordoni. Per ora poche idee e ben confuse, sull’opportunità che i 1.500 metri quadrati possano ospitare una galleria commerciale, un albergo, ristoranti e sale di rappresentanza (proposte emerse nei mesi scorsi da un gruppo di lavoro formato da amministrazione e rappresentanti delle categorie economiche) o in alternativa coinvolgere di più la cittadinanza, attraverso un percorso di decisione partecipata, come vorrebbe Mentelocale.