Dalle sue classi sono usciti ragazzi che hanno poi fatto la piccola grande storia di Rimini. Qualche nome: Giuliano Ioni (presidente della Carim), Paolo Barlini (Fisico), Serena Bonini (preside all’Einstein), Andrea Casadei (commercialista), Alberto Maria Cingolani (contrammiraglio), Federico Compatangelo (avvocato), Umberto Farneti (segretario comunale), Enrico Santini (insegnante nonché grande vignaiolo), Giuliano Masini (avvocato), Fabio Zavatta (preside al Giulio Cesare), Romeo Morri (ministro a San Marino), Claudio Costantini (giornalista).
Alle spalle due anni di lavoro, uno spaccato di storia riminese, il libro è uno spasso: i direttori dell’opera salesiana, l’oratorio, lo sport, la scuola, le feste, il teatro, gli spettacoli e anche la politica.
Dopo una maestosa accoglienza di don Bosco da parte dei riminesi avvenuta nel 1882, i salesiani fanno il loro ingresso nella storia di Rimini nel 1919, quando don Antonio Gavinelli prende possesso della chiesa di marina, la “cisa nova”, la chiesa nuova. Aveva il compito di servire i primi bagnanti ed i pochissimi abitanti di un quartiere periferico che quando dovevano andare in centro dicevano: “Andiamo in città” (ed è così ancora oggi).
Mano mano che la marina si popola il ruolo e peso dei salesiani cresce. Attraverso la fede e la chiesa diventa un centro di aggregazione sociale straordinario. Nel massimo splendore operano una quindicina di religiosi; oggi sono tre. E la loro scuola media accoglie oltre 200 ragazzi; le domande forse erano il doppio. La crisi della scuola, inizia negli anni ’70: “Dietro l’insuccesso della scuola c’è tutta la crisi che investe gli oratori”. Ora resta la parrocchia e una bella storia da leggere, per poi riflettere. Manlio Masini è cresciuto tra i salesiani. Tra i maggiori storici locali, direttore di “Ariminum”, ha pubblicato molti libri.