Lui invece era molto arrabbiato col Pd ed una sinistra che chiacchiera benissimo e razzola malissimo. Stava ai margini e su posizioni giustamente critiche. Vorrebbe una città più umana. Che premiasse il merito. Che fosse più giusta e di finirla che la piccola impresa per resistere alla morsa del fisco deve per forza evadere. Una storiella inventata ad arte che acqua da tutte le parti.
Una sera però si lascia convincere da un amico. Partecipa ad una riunione della sezione di città del Pd. Fa un intervento secco e diretto. Più o meno dice che è culturalmente di sinistra, che è disposto a dare il proprio contributo a patto che se ne tenga conto, che si discuta e che alle parole seguano i fatti. Altrimenti ritornerebbe a trascorrere il suo tempo in famiglia ed a prendersi cura degli hobby. Sembrerà strano ma il quarantenne viene eletto nella segreteria della sezione di Rimini Centro. Questo è il forte segnale che deve dare il Pd, da troppi anni partito di potere e non di idee. Di poltrone e non di strategia. Di difesa e non una comunità più giusta. Emma Petitti, il segretario cittadino, e i riminesi dovrebbero scommettere su persone simili.
Alle elezioni comunali del prossimo anno, non ci sono molte alternative per il Pd: o dà risposte dagli orizzonti larghi facendole camminare sulle gambe degli affezionati di cui sopra, oppure il traguardo della sconfitta è a portata di mano. La rendita elettorale figlia della storia è tramontata negli ultimi 20 anni.