ECONOMIA
– Serve la zona industriale di Raibano agli imprenditori della provincia di Rimini? Pensata una ventina di anni fa, alla luce dell’economia reale molto probabilmente è inutile. Il dato statistico su cui riflettere si può trarre dal rapporto annuale della Camera di commercio. Quando l’economia della provincia di Rimini tirava, l’apparato produttivo era al 75 per cento delle sue potenzialità.
Per gestire al meglio il territorio, dunque, la politica dovrebbe ridisegnare il futuro di quel luogo ed andare a mediare verso una serie di interessi economici, e anche speculativi come spesso accade, che si sono intrecciati su Raibano.
Intanto però si sfoltisce la compagine azionaria dell’Apea, che gestirà l’espansione. Sono rimasti i soli Comuni di Riccione, Coriano e Misano. La Provincia di Rimini e il Consorzio di Bonifica di uscire dalla compagine societaria.
La Provincia lo ha fatto perché di fatto è il controllore e quindi incompatibile. Mentre il Consorzio di Bonifica di Rimini, in fase di aggregazione con altri consorzi romagnoli, ha deciso di uscire sempre sulla base di nuove indicazioni regionali sulla limitazione delle partecipazioni di questi consorzi a società non strettamente pertinenti alla propria “mission”.
I tre soci hanno approvato i bilanci consuntivi 2008 e 2009 e la ricapitalizzazione. Inoltre, è stato approvato il nuovo Statuto che prevede la trasformazione dell’Agenzia in società strumentale dei Soci e il cambio del nome da Agenzia di promozione e sviluppo delle attività produttive srl in Apea Raibano srl.
Nominato anche il nuovo consiglio di amministrazione per il triennio 2010-2013: Mauro Martini (Misano Adriatico) presidente, Virgilio Innocenti (Coriano) e Raul Ruggeri (Riccione) consiglieri.