IL FATTO
di Francesco Pagnini
Cagnoni: “Il 2010 e il 2011 saranno due anni ancora durissimi. Tuttavia nel 2010 dovremmo rivedere gli utili”
– Potrebbe essere stato il 2009 l’“annus horribilis” della Fiera di Rimini. Anno con il segno meno quasi su tutti gli indicatori, come peraltro già ampiamente previsto e annunciato dai vertici di Rimini Fiera, ma che nelle aspettative dovrebbero tornare in positivo già da quest’anno.
Nella consueta conferenza stampa di fine anno il presidente Lorenzo Cagnoni è partito dalle parole pronunciate l’anno precedente, a fine 2008, quanto annunciò che la crisi, quella vera, stava arrivando. E che il colosso che guida da anni l’avrebbe affrontata senza chiudersi in se stesso, bensì giocando la carta (coraggiosa e rischiosa) dell’espansione.
Così è stato fatto, collezionando risultati lusinghieri dal punto di vista delle manifestazioni, più da interpretare per quanto riguarda le “nude cifre”, ma gettando le basi per la ripresa in grande stile nel 2010, al termine del quale Cagnoni si attende di nuovo l’utile, verosimilmente di un paio di milioni di euro.
Alla radice della crisi
Racconta Cagnoni: “Nel secondo semestre 2008 avevamo intercettato i primi segnali della crisi e, proprio un anno fa, avevamo avvertito che i grandi problemi che si profilavano nel settore manifatturiero (che infatti ha registrato in Italia un calo del 30 per cento) non avrebbero potuto che riverberarsi anche nel fieristico”.
Oltre al manifatturiero non sono andate benissimo le manifestazioni più legate ai servizi, come “Food and bevarage” ed il “Sia Guest” (turismo). Ma la delusione forse maggiore il presidente, il direttore Piero Venturelli ed il loro staff, l’hanno avuta da “White and Blue”. Era stata presentata, un anno fa, come la fiera che avrebbe rinverdito gli allori del “vecchio” Nautex, e invece ha avuto “una risposta del mercato assolutamente insufficiente, ponedoci nelle condizioni di congelare il progetto e di rivederne la fattibilità”.
Segno contrario (positivo) invece per Ttg, Ecomondo, Enada e soprattutto Rimini Wellness che (nessuno lo dice apertamente ma pare di capire sia così) ha definitivamente vinto la (difficile) sfida con la transfuga Festival del Fitness. Soddisfazione anche da Technodomus (fiera delle costruzioni) e, soprattutto per il riscontro mediatico, dal “Salone della Giustizia”.
Le cifre
Nel 2009 RiminiFiera Spa ha chiuso il bilancio preconsuntivo con ricavi per 48,7 milioni (erano 51 nel 2007, anno di possibile comparazione per la presenza delle stesse manifestazioni biennali), che porta il consolidato del Gruppo a 78,5 milioni (erano 81,4 nel 2007).
Crescono, al contrario, espositori, metri quadri venduti e anche visitatori: rispettivamente 11.209 contro i 10.540 di due anni fa; 1.153.482 contro 1.097.976, e 1.895.980 visitatori contro 1.458.758 del 2007.
Sul fronte dell’internazionalità, nel 2009 sono stati organizzati 3.848 incontri d’affari coinvolgendo 883 aziende italiane e 345 straniere, provenienti da 44 paesi.
“Il nostro margine operativo lordo – è la considerazione del presidente – ci colloca comunque tra i cinque distretti fieristici più virtuosi d’Italia. E questo senza licenziamenti e cassa integrazione che invece altri, pur legittimamente, hanno utilizzato”.
Il futuro
Continua Cagnoni: “Sono convinto che sia il 2010 sia il 2011 saranno anni ancora durissimi sotto il profilo economico generale. Tuttavia nel 2010, grazie agli sforzi profusi, riusciremo ad avere un risultato finale in utile. Si tratta di un segnale estremamente positivo. Nel 2010 continueremo ad investire nella difesa e nel rafforzamento delle nostre manifestazioni, ovviamente con una scontistica che vada incontro alle esigenze degli espositori. Ma dovremo anche ragionare sul modo di ‘fare fiera’, specialmente nell’ottica di aggredire il mercato quando la crisi inizierà a scemare”.
La concorrenza, e la consapevolezza di doverla reggere, permea tutto il discorso. Due esempi: Rimini Fiera si proporrà, ben conscia di andare in rotta di collisione con qualche potere forte, nel settore del packaging con una fiera ad hoc, oltre a riproporre “Mondo Natura”, anche se Parma sta tentando lo “scippo”. Si ripeterà inoltre, ad Atlantic City, la seconda edizione di “Sigep Usa”.
Cagnoni e i suoi, insomma, sono consci che la crisi non volgerà ancora al termine, così come sono fiduciosi che la strada intrapresa per contrastarla sia quella giusta. Dopo il 2009 “annus horribilis”, il 2010 potrebbe essere l’anno della verità.
I NUMERI
Tutti gli uomini di Cagnoni
– Di fatto di proprietà della Provincia di Rimini, del Comune di Rimini e della Camera di Commercio (controllano circa il 75% delle azioni, il consiglio di amministrazione di Rimini Fiera è composto da 10 uomini.
Lorenzo Cagnoni (presidente), Maurizio Ermeti (vice-presidente), Francesco De Musso, Gian Luigi Piacenti, Marco Borroni, Sabrina Zanetti, Mirco Pari,
Ferruccio Macola, Silvano Piccorossi, Salvatore Bugli.
Direttore Generale:
Piero Venturelli
Fiera, indotto da 500 milioni di euro
– Rimini Fiera è uno dei gioielli economici della provincia di Rimini. Gli esperti affermano che ogni euro di ricavo della struttura significa 10 euro spesi sul territorio. I numeri 2009 confrontati con il 2008 e 2007 (anno di raffronto utile per via delle stesse manifestazioni).
Ricavi 2009: 48,7 milioni
Ricavi 2008: 64
Ricavi 2007: 51
Visitatori 2009: 1,89 milioni Visitatori 2008: 1,72 milioni
Visitatori 2007: 1,45 milioni