LA NATURA
– Foce del Marano: uno spettacolo della natura. Ecco con che cosa i bambini, e non solo, possono emozionarsi. Riportiamo un bel testo, senza sapere la bella persona che lo ha scritto. Ce ne scusiamo con l’autore e con i lettori.
“Dopo le ore 19,30 il cielo al di sopra del Marano inizia a popolarsi di rondini in numero sorprendente, dal livello del suolo fino a grande altezza. Le loro evoluzioni riempiono l’aria, offrendo uno spettacolo raro ed emozionante. Il passaggio dei treni provoca rapidi voli in massa degli uccelli già in sosta, fornendo un ulteriore motivo di attrazione per i numerosi osservatori che convergono nella zona.
Attorno alle 20, la concentrazione di rondini è massima e, ancora per una decina di minuti, è possibile assistere al precipitarsi in massa degli animali verso il canneto, il quale, a tramonto avvenuto, si presenta vociante e interamente amoreggiante di rondini per oltre 400 metri.
Dopo le 20 tutte le rondini sono posate sul fogliame fino a ridosso del ponte, dove è possibile scorgere a pochi metri, alla luce dei lampioni.
Al mattino, attorno alle 6, altrettanto spettacolare è l’involo che coinvolge lo stormo talvolta a scaglioni, talvolta quasi simultaneamente.
II fenomeno non è nuovo lungo il Marano, si ripete puntualmente ogni estate da oltre sette anni, le rondini pernottano in numero sempre più crescente nei canneti della zona. L’intensità di questa fine estate assume carattere eccezionale, può collegarsi alle favorevoli condizioni climatiche contingenti, ma anche alla crescita della canna che ha raggiunto dimensioni importanti e un folto raggruppamento senza soluzione di continuità, al punto da offrire un rifugio notturno (roost) ottimo per gli uccelli.
La scelta del canneto e non di altre formazioni vegetali da parte delle rondini è motivabile sulla base di più fattori tra i quali l’addensamento delle piante che determina un microclima adatto e che permette di concentrare molti individui in uno spazio limitato. Le canne inoltre trasmettono con immediatezza le vibrazioni causate da eventuali predatori che salgono dal terreno. Gli individui in sosta nelle posizioni più esposte sono soggetti ad attacchi da parte di rapaci notturni.
Non è possibile stabilire per quanto ancora gli uccelli si intratterranno nell’area. Verosimilmente, un’ondata di maltempo potrebbe provocare lo spostamento degli animali verso sud.
Per quanti intendessero osservare il fenomeno è sufficiente recarsi al tramonto (o poco prima dell’alba) sul ponte pedonale in legno situato tra il ponte ferroviario e il ponte della litoranea di via D’Annunzio, raggiungibile da ambo i lati del Marano (via Giacosa e via Pirandello). Nell’occasione si può ammirare l’ambiente del canale, dove stazionano anitre specie di uccelli, tra i quali la gallinella d’acqua, folaghe, svassi, anatre e con un po’ di fortuna anche i martin pescatore e altre specie di volatili”.
Volo di rondini
Vol ad rundanene
E sta per fes nota, la luce già la è blù,
l’eria chelda dla stason de temp estiv,
e Pont Marano e guerda e fium sota ad Lù,
e mond di bagn intorna l’è ben viv.
Tut t’una volta lis fa veda, agl’é ilasù,
al ven m’un apuntament ripetitiv
se fium che e mer l’ha poc più in giù
ormai, per Lore Ste Post l’é esclusiv.
Al tracia righe nire, tut n’incros,
al dà dré mi musin per fé dli cene,
e vol sù e giù l’é svelt, vertiginos
e tute al sere us ripet al stese scene.
Qualcdun e guerda estasied ste giog festos che al fa prima ad durmì al randanene.
Mario Tonini
Volo di rondini
Sta per farsi notte, la luce già è blù,
l’aria calda della stagione del tempo estivo,
il Ponte Marano guarda il flume sotto di Lui,
e il mondo dei bagni intorno è ben vivo.
All’improvviso si fanno vedere, sono lassù,
vengono ad un appuntamento ripetitivo
con il fiume che il mare ha poco più giù
ormai, per Esse questo Posto è esclusivo.
Tracciano righe nere, tutto un incrocio,
inseguono i moscerini per fare delle cene,
il volo sù e giù è svelto, vertiginoso
e tutte le sere si ripetono le stesse scene.
Qualcheduno guarda estasiato questo gioco festoso che farmo prima di dormire le rondinine.
Mario Tonini