È una casa di accoglienza ma il nome dice poco, perché è proprio come una casa “normale”, quella normalità che mancava nelle vite dei suoi piccoli ospiti. Da 15 anni il Segno onlus accoglie bambini da zero a dieci anni che provengono da situazioni famigliari difficili, talvolta preoccupanti. Si parla di abbandoni, maltrattamenti e abusi. Dall’inferno dove sono nati all’asilo, al rifugio appunto, dove se non il paradiso, almeno possono trovare un po’ di serenità grazie ai volontari e al personale specializzato: psicologhe, educatrici e operatrici sociali, che aggiungono alla professionalità e all’esperienza il calore di una vera famiglia.
Sono oltre 200 i bambini strappati all’incubo che hanno trovato a Montefiore la possibilità di iniziare davvero a vivere, da quando l’associazione Segno è nata. I piccoli ospiti stanno in due case, divisi in base all’età: da zero a tre anni e da quattro a dieci. Hanno ritrovato il sorriso e la voglia di rialzare lo sguardo, piantato a terra quando sono arrivati qui, per la diffidenza e la paura. Dopo essere stati traditi dalle persone che avrebbero solo dovuto amarli. Ora sono circondati dall’affetto di chi davvero si impegna per loro e non solamente per lavoro. Le operatrici li seguono ogni giorno 24 ore su 24, restano con loro la notte e cucinano. È una parentesi, questa, che ha l’obiettivo di restituire ai bambini fiducia e serenità, in attesa di essere adottati da una nuova famiglia che resterà la loro per il resto della vita.
Ora l’associazione vuole fare di più. Lo scorso 23 ottobre Unyted Communication Group ha dato vita, a Tavoleto, per l’associazione Segno, a un Fashion4charity, il primo di una serie di happening al fine di raccogliere fondi per costruire le nuove strutture.
Per donare:
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