Voto: Rimini, Novafeltria, Cattolica, Pennabilli, Montecopiolo
INTERVISTA
“Cattolica, non credo che Gambini fosse disponibile. Il Pd è un partito non una lista personale. La città di Rimini è sempre stata contendibile, eccetto nel 2006 con Ravaioli”
– In maggio in provincia di Rimini vanno al voto 5 Comuni: Rimini, Novafeltria, Pennabilli, Montecolombo e Cattolica, per un totale di popolazione vicino alla
metà di quella provinciale. Dunque un bel test elettorale. Solo per Rimini, al
momento, vi è un candidato sicuro, Andrea Gnassi: com’è la situazione negli altri 4 comuni? Lo chiediamo a Bernabé, responsabile enti locali del Pd.
“Il Pd sta lavorando in tutti i Comuni al voto per individuare candidature che possano contribuire alla costruzione di un centrosinistra, che a partire dalla coalizione con cui stiamo attualmente governando in Provincia possa aprirsi il più possibile ad esperienze civiche, consapevoli certo che ogni Comune ha percorsi autonomi e proprie peculiarità amministrative. In uno dei momenti più difficili e delicati nel rapporto tra cittadini e politica, dobbiamo saper coinvolgere il più possibile i cittadini nelle scelte relative alle comunità nelle quali vivono”.
A Novafeltria c’è chi dice che il sindaco uscente, Sebastiani, sia stato “fatto fuori” perché aveva posto come conditio sine qua non della propria candidatura il rinnovamento della classe dirigente: è vero?
“Si pensa sempre che chi fa politica debba ‘occupare’ posizioni istituzionali sino a quando non ti ‘accompagnano alla porta’ gli elettori o non ti invitano a non ricandidarti nel tuo partito.
Sebastiani, sindaco amato e apprezzato, a cui hanno chiesto la disponibilità a ricandidarsi, ha dimostrato che c’è un altro modo di concepire la politica, quello del servizio alla propria comunità, quello di chi compie un’esperienza importante e lascia il testimone, auspicando per il futuro anche il coinvolgimento di nuove energie e promuovendo un mix di
novità ed esperienza amministrativa”.
A Cattolica il Pd ha rigettato la proposta di “larghe intese” emersa da Gambini, e rispetto alla quale il centro-destra non si era buttato via. Gambini
secondo lei sarebbe disponibile a correre lo stesso? E’ lui il candidato? Sempre a Cattolica c’è chi dice che il pd sarebbe pronto a fare una “salutare” legislatura all’opposizione, è vero?
“Non credo che Gambini fosse disponibile a correre come candidato proposto dal Pd e da un’ampia coalizione di centrosinistra al di fuori dai termini da lui indicati, oltre gli schieramenti alternativi.
Il Pd di Cattolica sta lavorando alla proposta di una terna di nomi da indicare ai componenti della possibile coalizione di centrosinistra, che potrebbe comprendere la Federazione della Sinistra, la Lista Arcobaleno, SeL, L’Italia dei Valori, il Partito Socialista. Al tavolo della coalizione verranno valutati i programmi e le proposte delle candidature provenienti dalle diverse forze politiche. Se sul nome del candidato non si raggiungerà un accordo, si valuterà il ricorso alle primarie di coalizione.
Il PD ha idee, donne e uomini capaci di garantire ancora a lungo un’azione di buon governo ed evitare così l’ipotesi di una sconfitta elettorale”.
A Rimini, in occasione delle ultime provinciali, almeno al primo turno, il candidato del centro-destra aveva raggiunto quello del centro-sinistra: questo
vi intimorisce rispetto alle prossime elezioni, o la difficile situazione nazionale e gli scandali che stanno toccando i vertici del Pdl potranno favorire il pd a livello locale?
“Rimini è sempre stata contendibile, siamo sempre andati al ballottaggio ad eccezione del 2006, quando abbiamo vinto al primo turno con Ravaioli. Il Pd e le coalizioni di centrosinistra a Rimini hanno sempre vinto per meriti propri e non grazie alle difficoltà dei propri avversari, mettendo in campo ricambio generazionale e classi dirigenti all’altezza della sfida che la città pone, consapevoli di limiti e contraddizioni legati alla conclusione di un ciclo di sviluppo che ha fatto dell’edilizia l’elemento trainante dell’economia nazionale e che vede oggi nell’economia sostenibile e nella riqualificazione territoriale le nuove leve di sviluppo”.
Quale candidato del centro-destra preferireste, Renzi o Formica?
“Il candidato della destra lo faccio decidere a loro. Avrei preferito che i dirigenti del Pdl avessero attivato la consultazione dei propri iscritti ed elettori. Noi abbiamo scelto il nostro candidato sindaco attraverso le primarie. I nostri avversari invece preferiscono continuare a decidere magari in 10 chiusi in una stanza, trovando la scusa di indicare candidature civiche, quando sappiamo benissimo che sia Renzi che Formica saranno scelti attraverso una lotta interna al PdL piuttosto che approntata ai problemi dei riminesi”.
Pensa sia possibile, a Rimini, un accordo con sel e-o grillini prima del voto? E in vista di un possibile ballottaggio?
“Il Pd costruisce gli accordi di coalizione a partire unicamente dalle proprie idee e dal progetto di governo per Rimini. Stiamo lavorando per un accordo con Sel con il loro livello nazionale e regionale rispettando a livello locale il loro dibattito interno. Non credo però che se non si creeranno le condizioni per un accordo al primo turno con Sel, proprio quando tra l’altro si sta per aprire una nuova fase amministrativa, sarà possibile farlo in funzione del ballottaggio dopo che per mesi si è fatto dell’attacco al Pd un elemento distintivo e di consenso, Gli elettori del centrosinistra e quelli di Sel non lo capirebbero come d’altronde non capiscono perché Sel non lavori da subito all’accordo. Per i grillini decide Grillo. Il Pd invece é un Partito, non una lista personale. La sfida ai grillini che dicono che votare Pd o Pdl è la stessa cosa, starà nelle politiche che il centrosinistra saprà realizzare durante la sua azione di governo”.