COMUNE
– Indebitamento sopportabile (pari a 1,4 milioni di euro tra interessi, 500.000 euro e quota capitale, 888.000, pesa “solo” per il 14,22 per cento sul totale della spesa corrente). Investimenti sulle scuole per 3,3 milioni di euro grazie alla vendita di altri immobili. I servizi a domanda individuale (asilo, scuole materne) pesano solo per il 50 per cento nelle tasche delle famiglie. Questo in sintesi le voci forte del bilancio del Comune di San Giovanni.
Il Consiglio comunale lo ha approvato lo scorso 30 giugno col voto favorevole della maggioranza di centrosinistra (per divergenze sugli investimenti si è astenuto Sanzio Brunetti). Ha votato contro il centrodestra. Assente invece il consigliere di Mentelocale, Luca Vannoni. Ha dato la propria approvazione anche il sindacato: sì da Cgil e Cisl; non si è pronunciata la Uil.
“I nostri numeri – afferma Maura Tasini, assessore al Bilancio – risentono della crisi economica. Abbiamo cercato di tutelare il sociale e gli investimenti che creano qualità della vita e futuro. Non è un caso che i servizi a domanda individuale sono pagati solo al 50 per cento dalle famiglie; il Centro estivo solo il 20 per cento. E che faremo investimenti sulle scuole per 3,3 milioni di euro, dismettendo parte del nostro patrimonio immobiliare”.
Andiamoli a vedere questi numeri in entrata ed in uscita. San Giovanni ha un bilancio di 9,2 milioni di euro. Le voci principali delle entrate sono: Ici 1,94 milioni di euro (è al 7 per mille), trasferimenti dallo Stato 1,1 milione (meno 229.000 rispetto al 2010), oneri di urbanizzazione un milione (800.000 nel 2010), addizionale Irpef 290.000 euro, imposta di pubblicità 126.000, recupero evasione Ici 123.000. Trasferimenti Regione 158.000 euro, trasferimenti Provincia 56.000. Per curiosità, il gettito delle multe è stato previsto in 55.000 euro (23.000 nel 2010 a consuntivo). Va ricordato che il 75% degli oneri di urbanizzazione (750.000 euro) se ne va nel bilancio corrente e il resto negli investimenti. Con il crollo del mercato immobiliare tale voce nelle entrate ha subito un vero e proprio tracollo.
La Tarsu (Tassa rifiuti) è aumentata del 4 per cento, ma era rimasta ferma nel 2010. Hera l’aveva aumentata del 4,8 nel 2011 e nel 2010. E’ coperta dai cittadini per il 99,84%.
Il grosso delle uscite sono nel sociale con 2,2 milioni di euro. Il Comune copre il 42 per cento dei costi dell’asilo nido, il 48,7 per cento della scuola materna e l’80 per cento del Centro estivo. Invece, le rette della casa protetta non pesano sul bilancio comunale.
Al secondo posto c’è il personale con 1,64 milioni di euro, pari al 17,7 per cento della spesa corrente.
Sul fronte delle opere pubbliche sono previsti investimenti per 5,3 milioni di euro. La spesa è coperta con 1,5 milioni da mutui, 250.000 dagli oneri di urbanizzazione e per 2,67 milioni dalla vendita di immobili comunali (lotti 1,5 milioni, fabbricati 600.000 euro), azioni Hera (500.000 euro). E su questa partita il consigliere di maggioranza, Brunetti, si è astenuto. Il pezzo forte degli investimenti è il polo scolastico: 1,94 milioni di euro (400.000 giungono dalla Provincia). Invece, 1,4 milioni di euro se ne vanno per la manutenzione straordinaria degli immobili.