LA STORIA
– Un misanese alla presa di Roma nel 1870 da parte dell’esercito piemontese. Atto che pose la parola fine al potere temporale della chiesa. Si chiamava Domenico Bronzetti ed era delle Casacce. Per la sua partecipazione alle guerre della liberazione Roma 1849 – 1870 lo stato italiano gli assegnò due medaglie. Si legge nella motivazione: “Dichiara che il signor Bronzetti Domenico di Angelo [il babbo, ndr] nato a Villa Verucchio nel 1848 à partecipato [scritta senza ‘h’, ndr] alla presa di Roma nel settembre del 1870 e gli conferisce le medaglie le benemerenze acquistate nella liberazione”.
Le due medaglie furono incorniciate dalla famiglia Bronzetti ed oggi fanno bella mostra familiare nello studiolo foderato di libri di Domenico (per tutti Quarto) Bronzetti, uno che ha fatto la storia di Misano e non solo nel dopoguerra: per 24 anni sindacalista a Riccione, Misano, Coriano, consigliere comunale (Misano e Riccione) e assessore al Bilancio (Misano).
Ottantatré anni, sposato, due figlie, Domenico (Quarto), figlio di Paolo, si chiama come il nonno che partecipò alla presa di Roma, morto nel 1923, due anni prima della sua nascita: “Con molta onestà le notizie su mio nonno alle campagne del Risorgimento sono tutte qui. Io non so se mi chiamo Quarto perché quarto figlio, o in onore della spedizione dei Mille. Certo che nella mia famiglia c’è anche il nome Volturno, in onore della battaglia vinta dai garibaldini contro il re di Napoli nel 1860. Il primo Volturno morì nel ’36, nella guerra contro l’Etiopia”. Il nome Volturno poi è stato rinverdito. In tanti a Misano conoscono Volturno, per tutti “Turno”.