GIOVANI
di Mirco Felici
– Picchiato. Filmato e costretto a cambiare scuola per paura e vergogna a Rimini. E’ l’episodio più triste di bullismo “rintracciato” nella provincia di Rimini. A sentire presidi, insegnanti e adolescenti un fenomeno piuttosto raro nel territorio riminese. Sono pochissimi i ragazzini che lo hanno subito o che sappiano che cosa sia. Ma non va comunque sottovalutato.
Lo affermano ragazzini e ragazzine in una serie di interviste. Età tra i 14 e 16 anni, studenti delle scuole superiori, è emerso un quadro gratificante: il fenomeno bullismo nella nostra provincia è decisamente raro.
Piccoli nonnismi
Commenta il preside dell’Istituto Secondario di Scuola Superiore “Gobetti – De Gasperi” di Morciano; il professor Franco Raschi: “Il bullismo nel nostro istituto è assente; più che altro si registrano piccole vessazioni o episodi di nonnismo, decisamente innocui o nella norma”.
“Il bullismo, qualora vi sia – continua il preside Raschi – è un fenomeno che interessa maggiormente gli istituti professionali, dove è frequentato da ragazzini con maggiori disagi”.
Dello stesso avviso, sono anche diversi insegnanti del Gobetti-De Gasperi, che in linea col commento di Raschi aggiungono: “In questo istituto, come in altre scuole, è adottata una seria politica di prevenzione e di educazione alla non violenza e al rispetto verso il prossimo; basta qualche piccolo urlo per riportare la calma o ottenere il rispetto”.
Facendo un giro tra alcune classi prime, accompagnato dalla professoressa Marocchino, lo abbiamo chiesto ai ragazzi il loro vissuto.
Le risposte, abbastanza vaghe, hanno comunque permesso di capire quanto il bullismo non sia presente in quell’istituto. “Il bullismo è quando uno più grande ti dice parolacce”, ha detto un ragazzino.
“Il bullismo è quando ti rubano la merenda o ti minacciano di rubarti i soldi”, aggiunge un altro.
Ma ciò che ha destato più attenzione è stata la laconica affermazione di una ragazzina: “I miei amici mi hanno raccontato che a Rimini un ragazzo di 17 anni, assieme ad altri 3 suoi amici, ha picchiato per diverso tempo un ragazzino solo per indossare abiti punk”.
È un episodio importante, perché permette di non nascondere la testa sotto la sabbia: il bullismo, allora, è presente a Rimini?
Oltre all’istituto superiore di Morciano, raccolte diverse testimonianze di studenti riminesi, sempre delle classi prime, che hanno raccontato alcuni episodi di bullismo. In linea con quanto appena detto, emerge che in molti istituti della provincia vige la linea adottata dal preside Raschi, ottenendo buoni risultati.
In altre situazioni, purtroppo, si è dovuto constatare qualche episodio deprecabile e da non sottovalutare.
Brutta violenza
Racconta un ragazzino: “In classe da me c’era un amico che ogni giorno riceveva botte e minacce dai compagni, perché era semplicemente introverso e timido. Subiva e non raccontava nulla per paura. Altri ragazzini, filmavano tutto con il telefonino anziché aiutarlo; ora questo ragazzo ha dovuto cambiar scuola per la vergogna e la paura”.
Diverse ragazzine hanno raccontato che delle loro compagne, spesso, ricevono messaggi espliciti ed ingiuriosi, ree di dedicare troppe attenzioni ai ragazzini più grandi.
Il termine deriva dalla lingua inglese “to bulling” che significa appunto tiranneggiare/prepotenza. In effetti il bullismo ha le sue radici solide in Inghilterra, dove si tratta di una vera e propria piaga e si devono anche constatare numerosi decessi, tra i più giovanissimi.