Casey, mi piace rammentare il giorno 16 ottobre: hai festeggiato il tuo 26° compleanno col successo sul circuito di Phillis Island, quindi la conquista del titolo iridato. Che filotto ragazzi!
Una vecchia romanza diceva che le cose veramente belle non si avverano mai. Infatti il 23 ottobre è pronta la disgrazia: la fine di Marco Simoncelli che ha creato tanto sconforto, soprattutto in quella Romagna sportiva tanto legata ma e mutour.
Casey, tu hai il numero 27 sulla tua moto, è un bel giorno, dato che è il dì di paga. Caspita, a te ha pagato, eccome!
Casey, bando agli scherzi. Allora scusa la mia ignoranza in cose inerenti lo sport motociclistico: tu hai un numero così basso, tu che forse non sai né leggere né scrivere, infatti non sei un Doctor, non hai valanghe di tifosi di giallo vestiti… eppure mi devi credere ragazzo, quei pochi che tifano per te sono orgogliosamente convinti delle tue grandi capacità.
Casey, prima di tutto voglio complimentarmi con Adriana che tra pochi mesi ti darà un bell’erede. Sarà una bella famiglia unita. Auguri!
Casey, in chiusura rispondi a precisa domanda: cosa farai da “grande”? Ti vedremo in tv a fare l’opininista, vedi un Lucchinelli, un Guido Meda, un Cereghini, e altri?
Io preferirei (da grande, appunto) vederti nel tuo ranch, ovviamente lontano da Brisbane, laddove il silenzio e l’incomparabile scenario del posto ben si affiancherebbe al tuo carattere geniale. Vederti nella tua azienda mentre nutri un agnellino col biberon, oppure sempre col biberon mentre cerchi di sfamare un impaurito piccolo canguro, guarda caso abbandnato dalla madre.
Già, tu nel tuo ambiente, un po’ ingrassato e le tempie brizzolate, ma più che mai innamorato di quei luoghi che ti hanno dato i natali.
Casey Stoner, salutaci l’Australia.
(Rambo)