E’ Palio del Capitano di Castello
– Sembra che il primo documento che racconti l’autonomia amministrativa di Misano risalga a 500 anni fa. Forse non è proprio così, ma è stata messa in piedi dall’amministrazione comunale una bella operazione di marketing. Per riempirla di contenuti, è stato istituito il Palio del Capitano all’interno della Festa del Crocifisso, uno degli eventi più vecchi della comunità. E’ stato dato tutto a quella bella mente di Cesare Bagli, che ha tirato fuori dal suo speciale cilindro giochi e regole del Palio, creato da Tiziana Costa, bravissima e riservata artista. L’appuntamento è per sabato 27 agosto, dalle 17 alle 20. In costume, guidati dal Capitano Cesare Bagli, le sette frazioni con tanto di stendardi sfilano in abiti d’epoca contraddistinti dai colori: Misano Monte (giallo), Scacciano (rosso), Villa Argentina (arancione), Misano Mare (azzurro), Belvedere (verde), Misano Cella (bianco), Santamonica (lilla). Ogni squadra è composta da 8 elementi, 2 le donne, e si sfideranno in 7 giochi (un mix di forza e abilità): tiro alla fune, ratto della sposa, seggiolini del papa, trampoli, prendi la coda del cavaliere, corsa tre gambe, corsa nei sacchi. Tra una sfida e l’altra si esibiscono in costume medievali, con tamburi, un gruppo storico di Gradara. Seggiolini del papa e prende la coda del cavaliere sono stati inventati da Bagli.
Prima della sfilata, il Capitano di Castello leggerà l’editto di sovranità comunale. Alla fine, attorno alle 20, tutti a tavola
IL PROGRAMMA
Quattro giorni di eventi
GIOVEDÌ 25
Ore 21 – Concerto rock
giovani gruppi locali
VENERDÌ 26
20.30 – S. Messa
21 – Processione con il S.Crocifisso per le vie del paese illuminato
SABATO 27
17 – S. Messa
17.30-20 – Palio del Capitano di Castello (gara in costume d’epoca fra le frazioni di Misano) con partenza da Piazza Castello
19.30 – Orchestra”! POKER”
DOMENICA 28
8,11,16.30 – Ss Messe
12.30 – Ricco pranzo comunitario con ingredienti genuini (euro 18) aperto a tutti. Per prenotazioni: tei. 0541 690561 ore pasti – 690793
17 – Grande festa con l’Orchestra Spettacolo “FABIO E I MONELLI”
20 – Esibizione ballerini romagnoli
23 – Grandioso spettacolo pirotecnico
Sia sabato che domenica durante la festa: Mostra fotografica “Come eravamo”, Mercatino del Libro e dell’Usato. Pesca di beneficenza, stand gastronomici, pizza nell’antico forno del chiostro (un monumento col bellissimo selciato), giochi per bambini.
Chiesa, il 997 la prima volta
A tale anno risale il primo documento che racconta dell’edificio religioso
– Il primo documento che parla della chiesa di Misano Monte risale al 997 e ci si rivolge al vescovo di Ravenna. Bisogna aspettare al XII secolo per avere molti pezze scritte che testimoniano dell’esistenza di un edificio religioso. Scrive Egidio Brigliadori, un attento storico di cose religiose nel libro “Religiosità in Valconca”, edito dalla Banca popolare Valconca: “…risulta evidente che già prima del Mille il territorio plebale di Sant’Erasmo (la chiesa un tempo era intitolata a San Biagio e Sant’Erasmo) si estendeva fino a Sant’Andrea in Casale e oltre a Morciano al fondo di Casarola.
Ma quali altre chiese appartenevano al territorio e alla giurisdizione ecclesiastica di Misano? Dovremo tenere conto in primo luogo che il territorio e la sua giurisdizione ha subito diverse variazioni lungo i secoli… Purtroppo il documento più importante e più antico che ci permette questa ricostruzione, la bolla di papa Lucio II del 1144, risulta solamente la chiesa di sant’Andrea in Casale dipendente da Sant’Erasmo.
Alla fine del 1200, dipendono da Misano monte le chiese di Sant’Andrea in Casale, San Clemente, Cevolabate, Scacciano. Nel 1577, si ha che la chiesa di sant’Erasmo e detta anche di san Biagio.
L’attuale chiesa venne costruita a metà ‘800 su quelle vecchie fondamenta. Un prete, Mauro Amati, scrive nel 1863 della nuova costruzione ricordando la vecchia: “…vi ha differenza solo in questo, che la sua facciata di prospetto era volta all’oriente, a ponente il presbiterio, al lato destro gli ingressi. Inoltre la sua struttura alla maniera delle chiese primitive mancava di ogni architettura. Vi scorgevi quattro mura, le quali formavano un vasto ambiente a cavalcatura e così basso, che in estate per il soffoco era insalubre”. Queste antiche mura sono quelle della nuova cappellina ricavata da un vano della vecchia cantina.