TEMPI E PERSONE
– Circa quatto milioni sono i debiti fuori bilancio del Comune di Coriano. Insomma, il grande enigma è stato svelato alla comunità, che con molta saggezza ha capito più che la gravità del momento, la serietà. Bisogna smetterla di far finta di non capire. Un Comune va gestito come una famiglia; il bilancio si fa con le entrate certe e non con i debiti ed i pagherò. Altrimenti si rischia il fallimento e di pregiudicare il futuro della comunità.
Il ragionier Pio Biagini è una persona seria. Si alza, racconta ai corianesi che bisogna stringere la cinghia; il tempo delle vacche grasse è finito. La sala piena applaude con molta maturità. Siamo il 5 luglio. Il commissario prefettizio, Maria Virginia Rizzo, ha incontrato i corianesi e illustrato le linee del bilancio di previsione 2011.
Ha esordito: “Sono qui per Voi. Perché me lo avete chiesto incessantemente. Avrei potuto non incontrarvi, non sono il sindaco, non devo conquistare il vostro consenso, ma sicuramente la collaborazione sì. La collaborazione è l’arma vincente in ogni campo: nel lavoro, nella famiglia, nella vita di relazione”.
Sul Bilancio di previsione 2011. “L’obiettivo era quello di raggiungere l’equilibrio di bilancio fra entrate e uscite. Per ottenerlo siamo stati costretti a ridimensionare fortemente le spese correnti, costringendoci in alcuni casi a tagli drastici e sicuramente impopolari”.
I tagli maggiori sono stati operati sui trasporti scolastici, le mense, l’illuminazione pubblica, Corte-Coriano Teatro, Apea Raibano. Sul fronte delle entrate si è istituita l’addizionale Irpef, l’aumento della Tarsu e l’aumento generalizzato delle tariffe a domanda individuale.
In sostanza “nell’analisi delle spese ci siamo resi conto che con le entrate disponibili non si riesce a garantire tutte le spese che il Comune ha garantito negli anni precedenti”. Il risultato raggiunto comunque è importante: “aver chiuso il bilancio in equilibrio evita di mettere in atto la procedura del riconoscimento del ‘dissesto finanziario’ che avrebbe avuto riflessi particolarmente negativi per un lungo periodo di tempo”. Infine saranno attivate in brevissimo tempo le procedure per il recupero dell’evasione tributaria; saranno rivisti tutti i contratti e le convenzioni, fra cui quelle con Hera, Geat, Ausl; verranno incrementate le entrate con l’organizzazione di iniziative.
Il segno negativo del bilancio corianese prima ancora che un dato tecnico, è un fatto politico. E’ di valori di una comunità. Il Pd ha il dovere di scendere in mezzo alla città che ha amministrato senza interruzione dal dopoguerra e raccontare. Spiegare. Chiedere scusa. Deve rispondere alla domanda: come è stato possibile “oscurare” i debiti fuori dal bilancio? Individuare i colpevoli. Invece, almeno al momento, tutto questo non è avvenuto. Il dissesto finanziario è stato quasi un toccasana per l’animo dei corianesi. Li ha portati alla vita vera, fatta di lavoro e sacrifici. E di fare il passo secondo la gamba, come recita una breve massima di saggezza della civiltà contadina. Come ben sanno i corianesi.