LA PROPOSTA
– Un’idea affascinante non meno che ardita, lontana dalla realtà. Forse anche bizzarra. Se i misanesi con una colletta si comprassero il convento di San Girolamo che le suore romane del Divino amore hanno venduto nel 2003, per poi “pentirsi” e ritornare in possesso del “prezioso” bene di mattoni a vista.
L’ultimo atto delle suore è l’aver diffidato Mario Busi anche dall’accendere il riscaldamento durante la messa della domenica. La scorsa estate sono saltate le serate pianistiche; questo Natale niente mostra di presepi al convento.
Ma andiamo con ordine in questo labirinto di fatti.
Il complesso dal 2003 è al centro di una questione commerciale ed anche umana. Le suorine romane hanno venduto l’intero complesso all’ingegnere Luciano Bartolucci di Riccione, con il vincolo molto civile: la chiesa e il suo contenuto non sono alienabili, ma devono essere fruibili dalla comunità.
Per una serie di lunghe quanto complesse ragioni, come qualche volta avviene, si sono “pentite” ed hanno fatto marcia indietro. Oggi, le religiose sono rientrate in possesso del bene.
Affinché la colletta misanese possa concretizzarsi le suore dovrebbero, come si dice, avere un occhio di riguardo per la comunità. Cioè vendere ad un prezzo di favore. In questo modo il convento potrebbe andare alle quattro parrocchie misanesi: Misano Mare, Misano Monte, Scacciano e Misano Cella. Saranno poi i don, con i consigli parrocchiali, a decidere che cosa fare degli spazi conventuali. Mentre la chiesa, naturalmente, continuerà ad essere luogo di culto dei tanti misanesi che la frequentano fin da bambini.
Comitato San Girolamo
Per non cercare di disperdere questo patrimonio culturale ed affettivo della comunità di Misano, lo scorso 13 novembre è nato il Comitato della chiesa di san Girolamo. Lo presiede Massimo Leardini, una persona perbene. Il suo fine: “…come scopi esclusivi la tutela della chiesa: deve rimanere aperta al culto; si possono tenere tutte le manifestazioni quali i concerti di pianoforte, esibizione di cori, cantanti solisti ed artisti di ogni genere, mostre d’arte di presepi artigianali, la festa annuale di san Girolamo; restino all’interno della chiesa i quadri, paramenti e vasi sacri, suppellettili e arredi inerenti”.
Il sogno: sarebbe che un patrimonio collettivo come il complesso conventuale fosse regalato alla comunità; se non le due ali di celle (maschile e femmnile) almeno la chiesa.