Nel 2009 la media delle dichiarazione dei redditi nella provincia di Rimini è stata di 15mila euro. Ogni contribuente di Rimini ha versato una media di 2.811 euro, a Cattolica 2.620, Riccione 2.605, Santarcangelo 2.498, Bellaria 2.104…
“Ogni anno in Italia: 120 miliardi di euro di evasione fiscale (270 miliardi l’imponibile evaso), 60 miliardi di corruzione, 350 di economia sommersa, pari ormai al 20% della ricchezza nazionale, oltre 500 nascosti nei paradisi fiscali e su cui non si pagano tasse, 29 miliardi di evasione iva”
INCIVILTA’
di Ecci
Infedeltà o ladrocinio?
“Cortigiani vil razza dannata” gridava Rigoletto contro signorotti e potenti. Quando i media parlano di evasione usano la parola “infedeltà”. Sarebbe giusto definire ladrocinio. La cultura della furbizia porta alla formazione di una classe politica e dirigente che, come vediamo, ci sta portando al disastro economico e morale. L’evasione con tutte le sue varianti deve essere sconfitta, non è solo una questione di giustizia sociale, è proprio il nostro Paese che non ce la fa più reggere questa situazione… tanto è che sta sprofondando.
Cittadini, primi controllori: il 117 Guardia di Finanza
Non ci si può rassegnare! I cittadini dovrebbero essere i primi controllori: chiedendo sempre scontrini e fatture e segnalare le situazioni più scandalose. Vi ricordate il numero n° 117 della Guardia di Finanza? E’ l’unico modo per fare ripartire l’economia, mantenere la coesione sociale, e diminuire una tassazione ormai insopportabile. Perché lo hanno capito anche i bambini: pagare tutti per pagare meno tutti. L’art. 53 della Costituzione recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.
Rimini, una provincia di poveracci
Nella nostra zona tenore di vita e tenore economico (dichiarazione redditi) fanno a pugni. Nella classifica dei redditi delle province Rimini è tra le ultime, tra quelle dei consumi e tra le prime. Addirittura è la prima nell’incremento di depositi bancari (fonte Sole24ore). Nel 2009 la media delle dichiarazione dei redditi è stata di 15mila euro. Ogni contribuente di Rimini ha versato una media di 2.811 euro, a Cattolica 2.620, Riccione 2.605, Santarcangelo 2.498, Bellaria 2.104… (fonte Ifel-Anci).
Nel 2009 oltre il 90% dei contribuenti ha dichiarato un reddito inferiore ai 40mila euro. L’85% delle tasse del riminese viene pagato da dipendenti e pensionati (fonte Cgil Rimini).
Dichiarazioni autorevoli contro l’evasione fiscale
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica: “Basta con assuefazioni e debolezze nella lotta a quell’evasione di cui l’Italia ha ancora il primato. E’ una stortura, dal punto di vista economico, legale e morale, divenuta intollerabile, da colpire senza esitare a ricorrere ad alcuno dei mezzi di accertamento e di intervento possibili”.
Angelo Bagnasco, cardinale, presidente della Cei: “Impressionanti le cifre su chi evade le tasse. Combattere a fondo l’evasione fiscale”.
Mario Draghi, assemblea annuale di Bankitalia 2010: “Macelleria sociale è un’espressione rozza ma efficace, e io credo che gli evasori fiscali siano tra i responsabili”.
Francesco Greco, magistrato del pool per i reati economici della Procura di Milano: “Oggi la più importante operazione culturale da fare è spiegare agli italiani quali e quanti danni stanno subendo a causa della criminalità economica. Ma ho la sensazione che in Italia sia stata sdoganata l’illegalità e mi chiedo che futuro può avere un Paese dove l’illegalità diventa la regola”.
Evasione, dati impressionanti in riviera
Da giugno ai primi di agosto la Guardia di Finanza di Rimini e la tenenza di Cattolica, hanno effettuato 205 controlli in 180 hotel della riviera, rilevando 178 mancate emissioni di ricevute fiscali. 55 controlli nei ristoranti: 18 erano irregolari. 103 controlli presso i bar: in 34 non c’era traccia dello scontrino. Nel fine settimana di Ferragosto contestate 150 mancate emissioni da parte di altrettanti operatori commerciali: 55 alberghi, 13 ristoranti e 32 bar e gelaterie. Insomma alla fine dei conti oltre l’80% (negli alberghi sale all’86%) dei controllati sono stati sorpresi a non emettere fattura o scontrino. Le sanzioni sono di 1.500 euro per ogni scontrino mancato. Adesso si rischia, prima la sospensione, poi il ritiro della licenza. L’Agenzia delle Entrate ha effettuato 90 controlli sui redditi d’impresa relativi al 2007 e 2008: evasione per 4 milioni di euro. In pochi mesi quasi mille lavoratori trovati non in regola dagli ispettori Inps nelle aziende turistiche: 2milioni di euro non dichiarati.
Gianfranco Lucignano, colonnello comandante della tributaria: “I dati parlano chiaro e il panorama è sconfortante. L’evasione in questa provincia è sempre stata altissima. E se possibile, la crisi economica scatena ancora più evasione. Ma qui basta una pausa pranzo per partire e portare i soldi a San Marino”.
Le categorie sbalordite dai dati, ma si difendono
Cna e Confcommercio: “Gli scontrini vanno fatti, ma ci stanno spremendo”.
Federalberghi e Associazione albergatori di Rimini: “Siamo sbalorditi dai numeri, ma non siamo evasori”.
Cartelli in più lingue
Contro l’abusivismo commerciale (quello dei vu’ cumprà) ci sono giustamente cartelli in più lingue ovunque… perché non mettere cartelli e volantini nei luoghi turistici, a partire dagli Iat, per sollecitare i turisti (in particolare gli stranieri) a farsi rilasciare scontrini, ricevute e fatture? Un lettore appena rientrato dagli Stati Uniti ci segnala un cartello che ha trovato nei supermercati: “Se non avete avuto una ricevuta accurata del prezzo da pagare ad accompagnamento del vostro acquisto, la vostra ordinazione è gratuita”.
I Comuni in prima linea nel contrasto all’evasione: alcuni dati sulle segnalazioni
L’accordo tra comuni e Agenzia delle Entrate. Rimini tra i più attivi (823 segnalazioni di casi sospetti nei primi sei mesi, 400 in più rispetto al 2010). A livello provinciale solo 11 comuni hanno aderito dei 27 e dai pochi aderenti solo 75 segnalazioni (Cattolica meno di dieci negli anni scorsi). Complessivamente scovati 593mila euro di imposte accertate. In tutta la regione (10.963 segnalazioni) sono stati recuperati a tassazione 87milioni di euro. Settori più a rischio evasione “proprietà edilizia e patrimonio immobiliare” (67% del totale).
Una montagna di soldi tolti al nero ha già fruttato per effetto del premio 33% previsto per i comuni anti-evasori (50% dal 2011 – si parla del 100% dal 2012) 104mila euro in provincia a fronte dei 4,6 milioni riscossi a livello regionale.
Dunque oggi i Comuni hanno il supporto legislativo e quello operativo dell’Agenzia delle entrate per poter agire nel contrasto all’evasione. Hanno anche il supporto di un’opinione pubblica sempre più convinta degli effetti nefasti per tutti… prima che l’intolleranza di chi paga il doppio delle tasse a favore di chi ruba servizi pubblici possa sfociare in una caccia fisica all’evasore. I Comuni devono mettere al servizio la macchina comunale con una doppio finalità: aumentare le proprie entrate (50% – 100% delle somme evase… e ne hanno tremendamente bisogno!) e ripristinare una politica di giustizia sociale.
La legge: ai Comuni conviene
Decreto Legge 30/9/2005 convertito in Legge 2/12/2005 n° 248, successivamente modificato con Decreto Legge 31/5/2010 n° 78 prevede nell’ambito di contrasto all’evasione la partecipazione dei Comuni all’accertamento. Le segnalazioni ambiti d’intervento: 1) commercio e professioni, 2) urbanistica e territorio, 3) proprietà edilizia e patrimonio immobiliare 4) residenze fiscali all’estero 5) beni indicativi di capacità contributiva.
Enti locali stretti nella morsa dei tagli: tassazione più 138%
La tassazione è altissima per tutti (ovviamente per quelli che pagano le tasse, che le pagano anche per gli evasori che beneficiano servizi come dei parassiti), siamo oltre il 50% (alla faccia del Berlusca che vinceva le elezioni con le promesse di calarle…), e col taglio dei finanziamenti agli enti locali, questi in 15 anni hanno aumentato la tassazione locale del 138% (fonte Cgia di Mestre).
Un libro utile: ‘Soldi rubati’
“La madre di tutte le illegalità è l’evasione fiscale. …I soldi fanno girare il mondo, ma se girano dalla parte sbagliata finisce che il mondo si ferma. E’ quello che sta accadendo all’economia italiana. Appesantita dalla crisi, certo, ma soprattutto da un tasso d’illegalità che non ha pari nel mondo occidentale. Illegalità vuol dire tante cose: evasione fiscale per rubare i soldi allo Stato, riciclaggio per nasconderli, corruzione per alterare il mercato cancellando la concorrenza e riducendo la competitività del Paese. E poi tutta una lunga serie di altri illeciti che discendono dai primi: lavoro nero, reati ambientali, truffe, crac finanziari, ma anche incidenti sul lavoro e abusi edilizi.
Partiamo da tre numeri base: ogni anno in Italia abbiamo 120 miliardi di euro di evasione fiscale (270 miliardi l’imponibile evaso), 60 miliardi di corruzione e 350 miliardi di economia sommersa, pari ormai a quasi il 20% della ricchezza nazionale. Ma varrebbe la pena di aggiungere gli oltre 500 miliardi nascosti da proprietari italiani nei paradisi fiscali e su cui non si pagano tasse. 60 miliardi di corruzione e 120 di evasione fiscale fanno 180 miliardi l’anno. In 10 anni sarebbero 1.800 miliardi: esattamente quanto l’intero stock del debito pubblico. Si potrebbe azzerarlo e vivere felici. Ciascun contribuente in regola paga 3.000 euro l’anno in più a causa dell’evasione. Negli ultimi 30 anni il lavoro dipendente ha pagato tasse maggiori per 870 miliardi” (Soldi rubati, inchiesta di Nunzia Penelope – Ponte alle Grazie Editore. Euro 14,60).
L’evasione Iva in Italia è al 22% e costa circa 29 miliardi di euro.
Ecco perché “Un italiano su quattro soffre di depressione. E’ quello che paga le tasse degli altri tre” (www.spinoza.it).