di Hossein Fayaz
– Morciano boccia la Ghigi del sindaco Battazza. Durante la Conferenza del Circolo Cittadino Acli di Morciano del 13 ottobre, su undici interventi di cui nove erano decisamente contrari all’Accordo Integrativo 2011 e il progetto presentato da parte della proprietà dell’ex Pastificio Ghigi.
I cittadini hanno chiesto di costituire il Comitato Ghigi, unirsi sulle proposte concrete e intavolare una vera e propria trattativa per definire le quantità, le destinazioni e l’aspetto di questo mega progetto nel centro.
Hanno affermato il diritto degli abitanti, dei Comitati cittadini “Per la difesa dei diritti del cittadino” e “Morciano in Comune” e degli operatori economici del quartiere anch’essi di recente riuniti nel “Comitato Mercurio” di partecipare a queste trattative. A tutt’oggi il sindaco Claudio Battazza ha escluso i due comitati già attivi dal 2009, da ogni tavolo.
Battazza continua a sostenere che la sua maggioranza non aveva altra scelta, che riconfermare il vecchio accordo del 2003, altrimenti come da parere dell’avvocatura pubblica della Provincia di Rimini scritta in data 19 luglio 2011, il Comune di Morciano avrebbe dovuto pagare sette – otto milioni di Euro di danno. Circa mille Euro a testa per ogni residente. Dimenticando l’articolo nove dell’accordo che parla chiaramente del diritto dell’Ente Pubblico di recedere dal contratto, nel caso dell’inadempimento degli impegni assunti da parte della proprietà dell’ex Pastificio: in primis il “Cronoprogramma” (Art. 12) non rispettato in diversi punti.
Ha esclamato che se quelli dei Comitati chiedono il Recesso dell’Accordo devono presentare al Comune una Fideiussione bancaria pari a questa cifra.
L’accordo 2003 e la Delibera del Presidente della Provincia sono stati pubblicati sul Bollettino Regionale (BUR), 6 agosto 2003. Entro tredici mesi da questa data, 6 settembre 2004, secondo articolo 12 (il Cronoprogramma) doveva essere avviato il nuovo stabilimento di San Clemente.
In diverse occasioni è stato detto, che una delle cause dell’inadempienza del Cronoprogramma da parte dei privati è stata dovuta al ritardo del Comune di San Clemente a concedere il terreno a prezzo agevolato e la concessione edilizia per la costruzione del nuovo stabilimento.
Interpellati dallo scrivente il sindaco Christian D’Andrea e il responsabile dell’ufficio Edilizia privata Daniela Matteini, a giro di poche ore per scritto hanno respinto al mittente tale illazioni.
La domanda è stata presentata 25 giugno 2004, carente di allegati indispensabili come: nulla osta dei Vigili del Fuoco, progetto degli impianti e altri documenti importanti, completati solamente il 27 aprile 2005 e la concessione edilizia è stata rilasciata dopo due giorni, 29 aprile 2005. Di conseguenza, al massimo entro il 29 maggio 2006 doveva completare il trasferimento della produzione dallo stabilimento di Morciano a quello di San Clemente.
D’Andrea a questo proposito è lapidario: “L’accordo di programma che sta alla base di questo permesso è stato stipulato in data 8 agosto 2003 tra la Provincia di Rimini, il Comune di Morciano di Romagna, il Comune di San Clemente, l’Unione della Valconca e la Con. Sv. Agri. Coop. A.r.l., mentre il piano particolareggiato che ne prevede la realizzazione è stato approvato con delibera C.C. n. 90 del 29 dicembre 2003. I privati interessati (poco conta chi compra o chi vende) hanno collezionato notevoli inadempienze.
La proprietà Con. Sv. Agri, dopo essere stata notevolmente agevolata, legittimamente ovviamente, nell’acquisizione dei terreni sul quale oggi sorge lo stabilimento del pastificio, ha richiesto i permessi di costruire nei tempi descritti; non solo, il comune, una volta ottenuta tutte le integrazioni ha rilasciato il permesso di costruire in due giorni, ovvero a tempo di record. Ovvio che questo potesse avvenire solo con tutta la documentazione completa, cosa peraltro risultata sempre carente e imprecisa nei progetti che ci sono stati sottoposti.
Smentisco quindi con forza queste falsità e false illazioni.”.
Come si sa, entro 29 maggio 2006 come da Cronoprogramma, non è avvenuto niente. Il fatto è stato rilevato dal Comune di Morciano con la nota protocollo n. 5873 in data 17 maggio 2007. Si è dato atto del mancato rispetto dell’accordo e la conclusione di tutti i lavori, previsti dal cronoprogramma, da parte dei soggetti privati, anche nel verbale della Conferenza di programma del Pru Ghigi nel novembre 2008.
Secondo Art. 9, la Conferenza di Programma doveva contestare l’inadempienza alla parte privata, con diffida ad adempiere gli impegni assunti entro un congruo termine. Decorso inutilmente tale termine, chiedere penali (Art. 10), ed esercitare il diritto di Recesso (Art. 11). Se le Società Con. Sv. Agri Coop A.r.l. e Rinnovamento Ghigi Srl, ambedue all’epoca presiedute dal Dott. Renato Ascari Raccagni di Forlì, non hanno rispettato i loro impegni, perché la prima è fallita e la seconda non è entrata in possesso dei lotti di Pastificio e Mangimificio fino alla fine del 2010, certo, non è la colpa della parte pubblica.
Il ritardo del Comune di San Clemente di rilasciare la concessione edilizia, prolunga il Cronoprogramma, ma non autorizza la parte privata a non rispettare i tempi previsti. Infatti, l’articolo 5 – Tempi d’Attuazione della Convenzione Urbanistica firmata tra il Comune di Morciano e Rinnovamento Ghigi, 15 settembre 2003, stabilisce: “Si da atto che il cronoprogramma di cui all’art. 12 dell’accordo di programma, dipendendo dal rilascio delle concessioni edilizie da rilasciarsi dal Comune di San Clemente, è rimodulato a partire dalla esecutività del PUA del PRG di San Clemente. Rimane inteso che dovranno essere mantenute le stesse scansioni temporali.
Resta difficile ipotizzare che la parte inadempiente di un accordo firmato davanti a un notaio, possa chiedere il risarcimento danni alla parte adempiente e danneggiata.