PERSONE
Tutta colpa di un turista militare. Sua ospite di albergo anche la signora Michéle. Tra le tante passioni le auto 500
– Se la vita sono una lunga serie di treni che passano e bisogna saper cogliere l’attimo per salirvi sopra, Silvano Genga ha avuto la fortuna di non sbagliarne neppure uno. Affermano gli occhi con un bel sorriso: “Della mia vita non cambierei nulla”. Il primo generale dell’areonautica (esperto di missili) uscito dalla strana fucina della storia di Misano raccoglie l’invito di un suo cliente e intraprende la carriera militare; poi sposa una sua cliente d’albergo, Michéle (le cronache giovanili di radio Misano raccontano che fosse bellissima); colleziona 500 e le porta in tour per l’Europa con irracontabile successo.
Genitori originari di Sestino (Arezzo), Silvano nasce a Misano Monte 71 anni fa, a 100 metri da piazza Castello. Non un capello bianco, la figlia lo sollecita a raccontare di avere 29 anni. Quasi, quasi, potrebbe essere credibile. Se Silvano è un personaggio, non lo è stato meno il babbo, il cavaliere Giuseppe. Daziere, scende a Misano Mare che il figlio non ha che 6 anni e si mette a fare l’albergatore. E’ della famiglia il Roxy, direttamente sul mare. Di fronte, sulla spiaggia, c’era un campo da tennis, inghiottito dalla mareggiata del ’64. Il retro dell’hotel, per restare in tema con il turismo figlio della civiltà contadina, si caratterizzava per la presenza di un monumentale fico.
Giuseppe per anni fu il mitico presidente dell’azienda di soggiorno e fu sua l’idea di commissionare al prestigioso scultore riminese Elio Morri la medaglia di fedeltà per il turista. Medaglia, piccolo capolavoro, che viene regalata ancora oggi.
Silvano entra in areonautica per caso. Uno dei clienti, quasi uno zio, era un colonnello dell’aviazione. Il giovane frequenta ingegneria meccanica a Bologna, gli balena la possibilità della domanda. Accetta. Ricorda: “Entro, mi piace e ci resto. E’ il primo treno della mia vita”.
Sul secondo c’era Michèle, la moglie. Avvenente francesina di Strasburgo, è ospite del Roxy. Silvano: “A Misano di me pensavano tutto, eccetto che potessi mai sposarmi”. Ci sono altri due misanesi che hanno sposato francesine di nome Michéle: Bruno Fabbri e Sebastiani.
Nella vita di successi non meno che intelligente di Silvano sono passati altri due treni importanti, ma sono legati al mestiere di militare. Top secret. Afferma: “Se ci fosse la possibilità di riavvolgere la vita e uno ti chiedesse che cosa vorresti cambiare direi questo: nulla. Dalla spiaggia, bambino, ammiravo gli F86 a reazione e mi sono ritrovato aviere. Avrei potuto fare anche l’oste, un’attività a me congeniale. La mia è stata una professione dura, ma mi sono divertito. Sento i giovani di oggi che si lamentano: mi fanno sorridere”.
Gli amici misanesi di scorribanda di quella meglio gioventù erano: Franco Garavelli, Romano e Giancarlo Del Bianco, Raffaele Arcangeli, Gioli Torsani, Giorgio Muratori.
Di stanza a Roma (risiede a Genzano, zona Castelli Romani), sempre in giro per il mondo per lavoro, per molti anni a Bruxelles dove ha sede la Nato, da alcuni anni torna stabilmente a Misano.
Le auto sono una delle sue grandi passioni; quelle del cuore le 500, emblema della storia del dopoguerra della misera e gagliarda Italia. Ne ha tre: una blu canna da zucchero (della moglie, del ’70), una rosso corallo del ’69 e da cinque anni possiede la chicca, una Bianchina cabrio azzurra del ’62.
Non solo le colleziona, è in grado di smontarle in ogni suo pezzo e poi rimontarli. Per dare un tocco di nobiltà alla passione, è iscritto al Fiat 500 fans club di Roma. Forte, di oltre 350 soci, organizza uscite epici, naturalmente fanno anche tappa nella sua Misano: folklore e turismo. L’ultima risale allo scorso luglio.
Un tour di 3.380 chilometri a zonzo per l’Europa: Roma-Schoenbrunn in Schwarzwald-Praga-Brno-Bratislava-Vienna-Graz-Venezia-Misano (con tanto di giro di pista in autodromo). Ovunque hanno fatto tappa, le 500 hanno avuto successo e attenzioni come si conviene alle fanciulle di fascino. Ha omaggiato Misano con tre raduni storici delle 500; raccogliendo una quarantina di amici. Legato alla 500 c’è un sogno: sbarcare l’Oceano per la Roma-New York-Chicago-Cascate del Niagiara.