IL FATTO
– Primavera corianese. Luigina Matricardi si è dimessa da sindaco di Coriano nel consiglio comunale dello scorso 21 marzo, nel cambio di stagione. Se n’è andata ufficialmente per due ragioni non proprio di ferro: “gogna mediatica” e di “motivi personali”.
Tutti si chiedono, ovvio, quali sono le ragioni vere. Afferma una voce vicina al centrosinistra, vicino al Pd: “E’ stata isolata da tutti a cominciare dal Pd, fino a tutti i partiti della maggioranza per non dire dell’opposizione”. E il pesante debito del Comune di Coriano, circa 20 milioni, quanto ha inciso? Il fatto che la Matricardi dal ’99 si occupa del bilancio (fino al 2004 come assessore) quanto ha pesato?
In una nota pubblica il Pd spara a 360 gradi. Su tutto e tutti: il suo segretario Albertini, sulla minoranza in consiglio comunale.
Ma il passaggio più lungo è sul bilancio comunale. Si legge: “Il bilancio comunale, frutto di una crisi economica senza precedenti che ha colpito l’Italia e tanti altri paesi. Il calo vertiginoso delle entrate (derivante soprattutto dalle mancate entrate degli oneri di urbanizzazione), il mantenimento dei servizi sociali esistenti (rivolti soprattutto alle fasce più deboli della nostra popolazione), la chiusura di alcune aziende avvenuta senza il pagamento degli oneri comunali, i ritardi nella riscossione di tasse e tributi (anche per le difficoltà economiche che stanno vivendo famiglie e società), alcuni incidenti di percorso nell’attività amministrativa (assai spiacevoli e sicuramente da evitare) queste sono le nostre responsabilità che condividiamo con la giunta’.
“Certo – continua la nota del Pd – oggi le risorse per realizzare progetti che avevamo in testa e scritti nel programma elettorale non ci sono: ma non ci sono più risorse in Italia per alcunché. Il Paese è fermo per colpa di un Governo incapace di arginare la crisi economica e di prospettare soluzioni per una ripresa, così come sta avvenendo invece in altri Paesi d’Europa. Siamo fortemente preoccupati per la situazione economica del nostro Comune e per l’Italia. Vogliamo dunque impegnarci, assieme ai nostri cittadini, per contribuire ad uscire da questa situazione di difficoltà. Il sindaco Matricardi ha portato il peso della gestione del bilancio, assumendo sempre le sue responsabilità; il nostro Partito ed il Gruppo consiliare hanno condiviso le scelte operate. Oggi si tratta di condividere, speriamo ancora con il Sindaco Matricardi, i tagli ed il risanamento del bilancio comunale sapendo che tutti saremo chiamati a pagare sacrifici pesanti. A prescindere da chi sarà chiamato a governare la macchina comunale. Nessuno si faccia false illusioni: sarà un periodo, non sappiamo quanto lungo, sicuramente di sacrifici e tagli a servizi che siamo abituati ad avere a disposizione”.
Deve passare quale nottata?
LA RIFLESSIONE
Potere, il coraggio della Matricardi
– Luigina Matricardi è una donna coraggiosa. E’ più difficile rinunciare al potere che trattenerlo. Non si sa se per stufo, per stanchezza, per rabbia, o per altre ragionevoli ragioni, ha lasciato la poltrona più ambita di Coriano, quella di sindaco. Per lei aveva anche un altro valore simbolico. Rappresentava il punto di arrivo sociale della figlia di un signore marchigiano che studia, che trova lavoro in banca, che fa politica e che raggiunge il vertice.
E’ uscita e per alcuni giorni si è data irragiungibile. Non ha dato spiegazioni. Ad alzare la lente dal suo gesto a quello della politica, per il Pd sono giorni, anzi anni tristi. E’ più piegato alla gestione del potere che ad avere un’idea di comunità da perseguire. Le Matricardi a Coriano, i Tamanti a Cattolica, sono forse un problema, ma perdere circa 5 punti in percentuale ad ogni tornata elettorale negli ultimi 20 anni, è il vero problema. La ricetta è troppo semplice: il Pd dovrebbe tornare ad essere Pci. Cioè tornare a stare in mezzo alle persone. E ascoltarsi insieme.