IL PUNTO
di Paola Piazza
– Dentro le mura di Rimini c’è una storia antica ed affascinante: è il Museo della Città, perno culturale importantissimo per conoscere l’identità. Il Museo, nato nel 1981 con l’inaugurazione del Lapidario romano, è ospitato nel settecentesco collegio dei Gesuiti, ex sede dell’Ospedale Civile dal 1800 al 1977. Il Museo racchiude le testimonianze del patrimonio locale raccolte da scavi, chiese ed edifici cittadini. Migliaia di opere esposte in circa 80 sale di questo “luogo della memoria”. Un patrimonio che raccoglie a fianco delle collezioni comunali formatesi a partire dal XVI secolo, donazioni, acquisti e numerosi “depositi”.
I principali “depositi” si debbono al Capitolo del Duomo, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, alla Confraternita di San Girolamo, ai Frati Minori del Convento di Santa Maria delle Grazie di Covignano, e per la sezione archeologica, alla Sopraintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna.
Sezione Archeologica
Nel suo complesso copre l’arco temporale dal paleolitico al tardo antico. I reperti provengono dagli scavi iniziati soprattutto nel dopoguerra. Una prima parte di questa sezione – dedicata alla Rimini imperiale del II e III secolo dopo Cristo e comprendente anche la Domus di Palazzo Diotallevi, celebre per il “mosaico delle barche”, – è stata aperta nel 2003, poi ampliata nel 2007 con la Domus del Chirurgo in Piazza Ferrari, nota per il più ricco strumentario chirurgico giunto a noi dall’antichità.
Lo scorso 25 giugno sono stati inaugurati nuovi spazi per consentire al visitatore di ripercorrere, attraverso 40 sale, la storia di Rimini e dei suoi abitanti, dall’età della pietra (a partire da un milione di anni fa) alle soglie del Medioevo.
Il progetto del museo archeologico si completerà con l’apertura di altre sale dedicate all’alto Medioevo, fino all’anno Mille.
Medioevo
Uno splendido scalone settecentesco conduce alla sezione Medievale e Moderna, inaugurata nel 1990 e poi via via ampliata e rinnovata. Nella Pinacoteca si possono ammirare opere dal XIV al XIX secolo: dipinti, sculture e ceramiche, tavole rinascimentali, arazzi ed oreficerie, stemmi gentilizi. Nell’ampia sala delle conferenze, al primo piano, campeggia l’imponente affresco con il “Giudizio Universale” della Scuola Riminese del Trecento, proveniente dalla chiesa di Sant’Agostino. E poi ancora altri capolavori di questa Scuola pittorica come il raffinato “Crocifisso” di Giovanni da Rimini e il prezioso “Polittico” di Giuliano da Rimini; vasellame e boccali decorati con stemmi malatestiani, una ricca raccolta di medaglie, importanti opere d’arte dell’età d’oro della Signoria dei Malatesta commissionate ad artisti di grande fama quali: Giovanni Bellini (La Pietà), Domenico Ghirlandaio (La Pala di San Vincenzo Ferreri), Agostino di Duccio, Pisanello ed altri.
Seicento
Al secondo piano si accede alla Rimini del Seicento. Ed ecco i capolavori di pittori quali Guido Cagnacci, il Centino, il Guercino e Simone Cantarini; e poi ancora opere del Settecento, dell’Ottocento e del Novecento riminese. Al piano terra vi è uno spazio riservato alla produzione grafica di Renato Zavagli, detto René Gruau, artista nato a Rimini nel 1909 e attivo per oltre settant’anni nel campo dell’illustrazione di moda. Tale ingente patrimonio, testimone della storia artistica del territorio riminese, si snoda quindi fra il primo ed il secondo piano del Museo della Città regalando al visitatore l’emozione di scoprire preziosi tesori d’arte ed antiche testimonianze di un passato glorioso.
Lapidario
Il cortile interno ospita il Lapidario romano con un’ampia raccolta di iscrizioni dal I sec. a. C. al IV d. C., monumenti sepolcrali provenienti dalle necropoli distribuite lungo le vie d’accesso alla città, iscrizioni che testimoniano interventi pubblici, documenti sull’organizzazione sociale e familiare, sulla religione. Inoltre, il Museo vanta una notevole attività di didattica, di collaborazione agli scavi archeologici, di attività espositive, di ospitalità per iniziative culturali (come conferenze, concerti, convegni) e di restauro.
Al suo interno sono state attrezzate, con strumenti audiovisivi, alcune salette per la didattica e per le attività di laboratorio dove i giovani visitatori ed i bambini possono cimentarsi con la ceramica, il mosaico, la lavorazione dell’argilla ed altro.
Luogo vivo e non depositi di anticaglie
– “Nel 2009 i visitatori del Museo sono stati 85.700, un exploit cui ci siamo avvicinati anche nel 2010 con oltre 80.00 unità”, spiega la dottoressa Angela Fontemaggi della Sezione Didattica dei Musei Comunali di Rimini.
“Il turismo scolastico – aggiunga la Fontemaggi – occupa un’importante parte di questa cifra, oltre 23.000 presenze di giovani visitatori nel 2010, con un incremento del 29% rispetto al 2009. Le scolaresche provengono non solo dal territorio, ma anche da città quali Roma, Firenze, Venezia, solo per citarne alcune. Si evince che il turismo scolastico è in continua crescita, e che Rimini è entrata a far parte a pieno titolo degli itinerari preferiti da un numero crescente di scuole, dalle materne alle superiori, compresi gli istituti tecnici”.
Il carnet di proposte per i giovani è davvero ricchissimo: un esempio? “Benvenuti a Rimini”, che si è rivelata vincente per questo genere di turismo. Le scolaresche possono scegliere tra vari tipi di percorsi guidati: la Rimini Romana (Museo, sezione archeologica, Domus del Chirurgo), la Rimini Medievale e Malatestiana (Museo e principali monumenti), la Rimini balneare (Museo e luoghi legati alla vita ed all’opera di Federico Fellini).
“Abbiamo già ricevuto prenotazioni e registriamo il tutto esaurito fino alla metà del prossimo anno, confermando il successo e l’apprezzamento delle nostre proposte per i giovani”, conclude la Fontemaggi.
Un’altra iniziativa è la Rimini City Pass, la Card turistico-culturale che offre sconti e servizi per accedere agli itinerari guidati nel percorso museale e nella città (fino al 27 marzo), avvalendosi di guide altamente preparate e specializzate: c’è poi il Festival del Mondo Antico ( in giugno, con una sezione dedicata anche ai bambini), ci sono seminari e convegni a tema sulla figura di Francesca da Rimini, con l’intervento di eminenti studiosi di Dante provenienti dall’America e dal mondo, ospitati nelle sale convegno all’interno del Museo stesso (nel 2011 questa iniziativa si terrà a marzo).
“L’elenco delle manifestazioni e delle proposte potrebbe continuare ancora a lungo, segno evidente che l’intenso lavoro svolto negli anni sta dando buoni risultati – dice il direttore dei Musei Comunali, Biordi -. La strategia è quella di avvicinare il Museo, quindi la cultura, al maggior numero possibile di fruitori, alla gente”.
“Ecco, per esempio – prosegue Biordi – la proposta in sinergia con altre realtà del territorio, come l’Italia in Miniatura, che crea un percorso dal Museo a questo famoso Parco Tematico. Il Museo, dunque, deve essere un luogo vivo, e non un ‘deposito di anticaglie’. Deve essere un ‘generatore di cultura’ per avvicinare la gente, e per avvicinare la gente deve saper dialogare con tutti, proponendo iniziative diversificate ed in grado di soddisfare le esigenze di tutte le persone e di creare quindi nuove utenze. L’intento è di abbracciare un pubblico sempre più ampio, perciò è importante seminare anche con le scuole, perché i ragazzi ed i giovani sono il nostro futuro”.
Va detto – aggiunge la dottoressa Fontemaggi – che, il crescente consenso da parte dei numerosi visitatori del Museo della Città, stimola ad arricchire l’offerta, proponendo nuovi percorsi e sperimentazioni, invitando i visitatori, giovani ed adulti, a percorrere vari itinerari: nel Museo, nella Domus del Chirurgo, al Museo degli Sguardi, nella città e nel territorio. E sicuramente i riminesi accoglieranno sempre più numerosi questa preziosa offerta”.
LA RIFLESSIONE
Biordi: “Ho due sogni“
– Il dottor Biordi, direttore dei Musei Comunali, ha due sogni nel cassetto: innanzi tutto auspica che la sezione archeologica possa essere potenziata a breve, e poi spera nel monitoraggio delle condizioni conservative delle opere esposte, per poter intervenire tempestivamente con eventuali restauri. Due desideri che implicano dei costi; ci si domanda: gli organi istituzionali preposti alla Cultura, potranno far diventare questi due sogni, realtà?
IL PUNTO
Informazioni utili
MUSEO DELLA CITTA’ – Via L. Tonini, 1 – Rimini
DOMUS DEL CHIRURGO – Piazza Ferrari – Rimini.
Orari di apertura
Dal 16 settembre al 15 giugno, da martedì a sabato: 9-13; 17-19. Domenica e festivi: 10-12.30; 15-19.
Dal 23 ottobre 2010 al 27 marzo 2011 sabato, domenica e festivi orario continuato. Lunedì non festivi chiuso. Tel. 0541-21482
Prenotazioni per le scolaresche, tel. 0541-704421
E’ attivo un servizio di visite guidate su prenotazione, possibili anche per non udenti e non vedenti.