ANTIMAFIA
di Ecci
– Venerdì 14 ottobre è una data importante per Cattolica, una data da incorniciare. Un teatro Snaporaz stracolmo di persone ha seguito con passione e calore all´iniziativa “Etica+Solidarietà=Legalità”, organizzata dal circolo Tennis Cerri col patrocinio del Comune. L´ospite d´onore don Luigi Ciotti è stato salutato con un grande applauso da tutto il pubblico presente: applausi ripresi anche dopo il suo intervento, nel corso del quale ha parlato dell´esperienza di una vita spesa a fianco dei più deboli e bisognosi e della sua attività portata avanti in Libera, nel Gruppo Abele e in Lila (Lega italiana contro l´Aids).
Ha parlato di lotta alla mafia che lo vede protagonista insieme ai suoi ragazzi di Libera che ridanno vita, dignità e lavoro ai beni confiscati ai boss mafiosi. E’ stato bello vedere la sintonia e l’affetto tra don Ciotti e il magistrato cattolichino Piergiorgio Morosini. Il primo impegnato a fare prevalere l’etica e la legalità nei comportamenti della società civile, l’altro a fare rispettare le leggi dello Stato contro l’antistato criminale della mafia con la repressione giudiziaria. La finalità è una sola: diffondere la cultura della legalità.
Ma cosa è servito quell’incontro pubblico? Lo hanno sottolineato tutti i relatori. Le mafie non sono solo al Sud, la sua penetrazione è arrivata in tutto il nord e anche qui. Come dice il presidente della Provincia Stefano Vitali: “I mafiosi non sono più quelli con la lupara e la coppola, quindi bisogna controllare i giri d’affari e le attività finanziarie”.
“Dall’inizio del 2011 sono state effettuate nella riviera di Rimini tre operazioni antimafia: Vulcano, Sant’Egidio, Beauty, che hanno coinvolto diversi esponenti di clan campani (Schiavone, Vallefuoco, Casalesi), nei loro confronti sono state mosse accuse di reati societari, estorsione, omesse comunicazioni di variazioni patrimoniali. Sono tutti reati che testimoniano una rete già dentro il sistema del territorio riminese e anche purtroppo ben collaudata”.
Il comitato bancari della Cisl Emilia Romagna pochi giorni fa ha lanciato l’ennesimo grave allarme. “Mafia e banche, sospetti su 900 operazioni. Rimini, insieme a Bologna e Reggio Emilia è tra le prime 15 province italiane per il numero assoluto di segnalazioni di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico”.
Nel suo intervento il magistrato Piergiorgio Morosini ha detto: “Sono orgoglioso che proprio la mia città sia stata tra i promotori dell’Osservatorio provinciale contro le mafie”. Ecco un’altro dei risultati dell’incontro con don Ciotti: fare sapere ai cittadini che anche qui le istituzioni locali si stanno organizzando.
Ma in che cosa consiste quest’Osservatorio?
“Il progetto “Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata e per la diffusione di una cultura della legalità” prevede l’analisi e il monitoraggio degli atti illeciti legati alla criminalità organizzata di stampo mafioso. L’Osservatorio sarà gestito dalla Provincia di Rimini, anche tramite un sito internet dedicato, e coinvolgerà i Comuni, la Questura di Rimini, la Prefettura, la Camera di commercio, le associazioni di categoria e sindacali, le associazioni di volontariato.
Lo scopo è fare confluire le banche dati di Comuni, Camera di commercio, sportelli unici e attraverso l’analisi delle informazioni interpretare le dinamiche territoriali anche con un continuo e ufficiale scambi d’informazioni tra gli organi aderenti dell’Osservatorio. Insomma, un occhio attento ai movimenti, alle dinamiche societarie ed individuali, capace di leggere i dati che possono dare vita a illeciti organizzati su larga scala, e che sia per questo garante dell’onesta attività imprenditoriale e della libera iniziativa.
L’attività di monitoraggio attuata attraverso lo strumento dell’Osservatorio provinciale sarà affiancata da quella di formazione degli insegnanti con lo scopo di diffondere strumenti e conoscenze per combattere, a livello educativo, l’omertà, perché i cittadini di domani, sono i bambini che abbiamo oggi tra i banchi”.
Il sindaco Piero Cecchini ha firmato il protocollo d’intesa e l’assessore alla Trasparenza e Sicurezza Alessandro Bondi sta seguendo di persona l’iter dell’Osservatorio che mira ad inserirsi nel quadro di una gestione regionale in base L.R. n° 3/2011 (“Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”).
Oggi è fondamentale capire che le mafie e l’illegalità sono contrarie anche ad ogni principio elementare di sana economia. Frena lo sviluppo, altera la concorrenza. Il dramma che vive l’economia italiana oggi è spiegabile anche con questo. Corruzione e mafie hanno corroso alla radice le potenzialità economiche del nostro Paese. Hanno mortificato la parte sana del Paese. L’etica e la legalità sono il vero motore dello sviluppo economico, sociale e civile.
Grazie a don Luigi Ciotti che è venuto a Cattolica per ricordarcelo, con la forza della propria esperienza personale e l’impegno diretto.