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Home Località Misano

“Psc, puntare sulla rendita o sullo sviluppo?”

Redazione di Redazione
12 Agosto 2011
in Misano
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
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L’INTERVISTA

– Antonio Magnani è stato sindaco di Misano dal 2004 al 2009. Prima era stato consigliere provinciale, assessore al Bilancio sempre a Misano. Fa politica da quando era un ragazzo. Sposato, due figlie, Enrico Berlinguer è il suo modello. Con lui continua questa riflessione sul Psc (Piano strutturale comunale) sul quale sta lavorando l’amministrazione comunale, ma i cittadini e le associazioni di categoria poco sanno, se non punto. Le interviste sul Psc continueranno anche sui prossimi numeri del giornale.

– Qual è la sua idea di Prg (Piano regolatore generale), Psc (Piano strutturale comunale) che in sostanza sono la stessa cosa?
“Al di là delle sigle, si intende lo strumento con il quale disegnare il futuro della città. Credo che un buon Psc, debba tenere in conto di tre idee forti”.
Quali sono queste idee forti?
“La prima. Dobbiamo avere un’idea di città futura e su tale orizzonte iniziare a riflettere. Si deve tenere conto dei bisogni dei cittadini, dei bisogni del territorio, senza violentarlo. Tra persone e territorio ci deve essere un intreccio di benefici reciproci.
Il secondo punto. Va capito e deciso che cosa mettere al centro. Ci sono due strade. La prima punta al lavoro e allo sviluppo, al bene delle famiglie e degli imprenditori. La seconda invece punta sulla rendita e sulla speculazione. Insomma, è meglio incentivare lo sviluppo, oppure rivolgersi a chi tira su i condomini? Non credo che tali scelte siano proprio la stessa cosa. Col condominio si vanno ad incrementare gli sfitti”.
Qual è il suo terzo fattore?
“Sono i cittadini. Sono i misanesi. A me non interessa sapere se rientrano nei piani del Rue (Regolamento urbanistico edilizio) o nel Poc (Piano operativo comunale), ma che il Psc si faccia per loro. Nel prossimo Piano ci si dovrebbe occupare del patrimonio edilizio esistente, piuttosto che puntare sul nuovo. A Misano, gli appartamenti sfitti sono oltre 3.000; va bene la stagionalità ma sono sinceramente troppi. Almeno la metà delle abitazioni misanesi avrebbero bisogno di essere ristrutturate e riqualificare anche tenendo conto del risparmio energetico. Con intelligenti incentivi si potrebbero stimolare i proprietari a mettervi mano. Se uno deve rivedere e coimbentare il tetto ed ha lo stesso spazio lo ristruttura l’anno del mai. Credo che il Comune sia chiamato a redigere un quadro di regole in grado di invogliare ad adeguare strutture concepite con vecchie tecniche, ad alto dispendio energetico, con altri spazi. Quanto sopra, sono riflessioni che nascono dalle chiacchiere fatte al bar con i misanesi. Va pensato ad un mercato immobiliare lontano anni luce da quello di 10 anni fa”.
Che cosa fare per le imprese?
“Non è giusto continuare a dire all’imprenditore: se hai delle necessità va a comprare lì; dove ci sono le possibilità, gli si potrebbe anche concedere di ampliare il capannone esistente. Sarebbe anche un modo per non rendere gli abitati dei semplici dormitori”.
Questa è la teoria di Un Prg, o un Psc, la realtà spesso è altro, che dice?
“Non sto dicendo che quello che è stato fatto finora corrisponda al mio ideale. Quello fatto, anche sulla spinta esagerata del cittadini, spesso è stato fatto male. A me non scandalizza quando viene utilizzato il territorio per le abitazioni, ma come lo fai.
Prg e Psc non partono dagli stessi riferimenti. Col Psc non è nel chiuso di una stanza che si decide. Non appartengo alla schiera che dice che non va costruito nulla, ma neppure alla schiera che vuol costruire perché si incassano gli oneri. Il cemento non deve essere un fattore per rimpinguare le casse, ma la leva che fa progredire una comunità”.
Ma come rispondere con i fatti al cittadino, all’imprenditore?
“Col Piano operativo è possibile dare loro le risposte; se poi uno ci vuole mettere le patate, faccia pure. A Misano le vecchie case, indicate come B1, hanno lo 0,40 di edificabilità; a Rimini lo 0,80. Dove sta l’equilibrio?
Partirei dalle domande per capire. Tipo: il turismo di domani come sarà? Le imprese come devono essere? Ad esempio, ci sono le possibilità di costruire 4-5 nuovi alberghi, ma nessuno si è mosso. Perché?
L’interesse pubblico non è solo la costruzione dell’opera pubblica, ma agevolare sia la famiglia, sia l’imprenditore. E attraverso lo sviluppo, si possono ricevere in cambio anche le infrastrutture. Porto un esempio, il completamento del lungomare verso Portoverde non è costato quasi niente al Comune”.
Dal suo punto di vista come sta procedendo la nascita del nuovo Psc?
“Personalmente ho partecipato ad una sola riunione e ci fu solo teoria. Penso che sia dovere di chi amministra andare a raccogliere le esperienze che ci sono in città: albergatori, commercianti, cittadini, artigiani. Non dico di fare tutto quello che i cittadini chiedono, ma ascoltarli sì. Le aspettative singole sono tutte legittime. Psc significa istituire forum e confronti. Perché se il confronto è a senso unico, da una parte solo uno a parlare e sempre gli stessi ad ascoltare, non serve. Diciamo che col Psc si apre un’occasione da prendere al volo”.

SERVIZIO

Condominio: diritti-doveri. Pool di esperti risponde

– Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ad un pool di esperti. Li coordina il geometra Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, di problemi tecnico-legali (per anni perito del Tribunale di Rimini), nonché consulente immobiliare. I telefoni: 0541.611070 – 348-3621675. E-mail: la piazzarimini@libero.it.

IL PUNTO

Psc, il Comune sta giocando con i nostri prossini 30 anni

– Il Comune di Misano sta giocando con i prossimi trent’anni della vita dei misanesi. Sta “riflettendo” sul Psc (Piano strutturale comunale), quello che un tempo era il Prg (Piano regolatore comunale). La prossima legge urbanistica inciderà sull’esistenza vera dei cittadini e degli imprenditori. C’è chi diventerà ricchissimo (“i soliti noti”, slogan coniato da Adriano Torsani) e chi non potrà aprire neppure una finestra. Gli amministratori hanno chiamato il futuro “Misano Adriatico, una città accogliente”. Finora sul Psc è stata fatta una sola riunione con i cittadini su imbeccata del Pd.

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