IL FATTO
– Si pedala a Riccione, sempre di più. Niente di particolarmente faticoso, ma le due ruote da passeggio, tra viale Ceccarini e il lungomare, tra il porto canale e piazzale Tripoli, riscuotono successo grazie a un’iniziativa nata l’anno scorso e che anche nel 2011 ha segnato un ottimo risultato. È il bike sharing che a Riccione si chiama “La perla in bici” e che ha inserito la città assieme anche a Rimini e Misano Adriatico, in un circuito che conta quasi 100 località in tutta Italia. Da aprile a ottobre il numero di utilizzi di bici è passato da un totale di 7.000 a quasi 10.000, con un incremento di oltre il 30 per cento. Una seconda stagione in grande ascesa che fa meglio di un già buon esordio.
La stagione delle due ruote condivise va da aprile a ottobre. Chi pensa che sia solo roba per turisti però si sbaglia: “Tantissimi riccionesi hanno usufruito di questo servizio – spiega Lanfranco Francolini, assessore alla Mobilità del comune di Riccione – faccio l’esempio dei negozianti che hanno l’attività in centro e per i piccoli spostamenti non possono prendere la macchina”. Il parcheggio, si sa, soprattutto d’estate, è una piaga da girone dantesco. Così basta fare due passi, prelevare la bici e poi riportarla. Si scopre, quindi, che lasciare la macchina non è dunque solo più sano, ma anche più comodo.
Ma come funziona? “Basta fare richiesta all’ufficio Iat di Riccione con un documento di identità – dice ancora Francolini – e con una cauzione di 10 euro si riceve la chiavetta. Con questa si può sbloccare la bicicletta e tenerla per un massimo di cinque ore”. L’utilizzo è gratuito e, terminato il giro, si torna allo stallo dove si è prelevata la bici e si riprende la chiave.
Con “La perla in bici” Riccione si è inserita in una rete che comprende 95 centri di tutta Italia nei quali è possibile usufruire dello stesso servizio con la stessa chiave rilasciata negli uffici della propria città. Lo può fare chi viene in Riviera da Aosta, Latina o Pordenone e allo stesso modo per i riccionesi o riminesi in qualsiasi altra città aderente al circuito “Centro in bici”. “Io quando vado a Rimini, ormai, non entro più in città con l’auto – confessa Francolini – ma parcheggio al Settebello e da lì, dove c’è una rastrelliera con le bici, pedalo fino in centro”.
Riccione ora conta 42 biciclette sistemate in sette stalli. Il progetto si inserisce nell’ottica di riformare le abitudini della mobilità. “L’obiettivo da raggiungere – conclude Francolini – è quello di portare dall’attuale otto per cento al 20% la percentuale di mobilità attiva in otto anni”. Di quelli che, cioè, si spostano da soli senza che sia un mezzo qualsiasi a motore a fare la fatica al posto loro. Per fare questo il Comune ha creato un pool composto da diversi assessorati: Lavori pubblici, Ambiente e Polizia municipale. Tra i progetti ci sono naturalmente nuove piste ciclabili e raccordi tra quelle già esistenti: “Uno dei primi passi per diffondere ancora di più la cultura della bicicletta sarà per esempio la ciclostazione. Un garage coperto per biciclette alla stazione dei treni. Con videosorveglianza d’inverno e custodi d’estate. Sarà pronta a cavallo tra il 2011 e il 2012. Così come il progetto del Pedibus, per la primavera prossima. Si tratta di una specie di autobus umano: i bambini andranno a scuola a piedi portati da degli accompagnatori”.
Chi volesse consultare la mappa delle postazioni la può trovare nel sito del comune di Riccione.
E chi volesse conoscere le altre città del circuito Centro in bici può consultare il sito internet www.centroinbici.it