LA POLITICA
– “A Misano dicono che non esistiamo, anche se abbiamo un sacco di voti. E io dico che senza il Sel (Sinistra ecologia e libertà) non si va da nessuna parte. Non chiediamo poltrone, ma soltanto la possibilità di incontrare le forze di sinistra”. Parola di Nicola Schivardi, neo portavoce del partito di Vendola. Professione albergatore (gestisce due alberghi, uno a Roma e l’altro in montagna), originario di Brescia è arrivato in Romagna una quindicina di anni fa per aver sposato la misanese Francesca, figlia di Rino Sgrilletti, il vigile che sapeva farsi voler bene.
Due figli maschi, Schivardi arriva da Rifondazione comunista; sedeva nel direttivo provinciale, regionale e nazionale. Come presidente del collegio di garanzia regionale allontanò da Rifondazione Buldrini. Afferma: “Sono uscito da Rifondazione e fondato il Sel. Insieme a Massimiliano Tornielli, anzi è stato lui, si è costruito un blog del Sel misanese che conta oltre mille iscritti”.
“Il nostro intento – continua Schivardi – è di organizzare un circolo vero. Non chiediamo né posti, né di entrare in giunta. Vorremmo capire il territorio e proporre idee di sviluppo nel solco di una sinistra liberale. La forza e il problema del Sel è che è un partito che nutre molte speranze e non meno aspettative. Bisogna vedere se riusciremo a unire tutta la Federazione della sinistra, anche se qualcuno dice che è stato Vendola a dividerla. A Misano dicono che non esistiamo, anche se abbiamo un sacco di voti. E io dico che senza Sel non si va da nessuna parte. I nostri interlocutori sono il Pd e la Federazione. Con la Federazione, con Marco Borrini e Moroncelli, abbiamo ottimi rapporti. Invece, gli amministratori sono autoreferenziali. A noi piacerebbe che Pd e Federazione ci incontrassero e ci informassero”.
“Il nostro progetto politico – continua Schivardi – è dare una prospettiva diversa alla società misanese, coinvolgendola. In questo momento la questione Psc (Piano strutturale comunale) è il piatto forte. L’amministrazione comunale, oltre a spiegare le direttive generali, lo deve condividere con i partiti e con i misanesi. La gente deve avere la possibilità di esprimere il proprio parere. Capisco le indicazioni tecniche e le normative, ma su una tale tema non possono decidere pochi intimi. Insomma: ascoltare i cittadini e agire di conseguenza”.
“Mi spaventa – riflette Schivardi – il fatto che il paese voglia fregiarsi del titolo di città se supera i 15mila abitanti. Misano non ha più i mezzi economici per assicurare i servizi ai cittadini. Gli asili nido e le scuole materne hanno liste di attesa importanti. Come fare? Verificare dove è possibile risparmiare. Probabilmente negli anni addietro in molti casi si è scialato; oggi non è più possibile. Va anche detto che Misano è fortunata, grazie al gettito Ici (Imposta comunale sugli immobili) delle seconde case.
Altra cosa importante: quando Misano inizierà a fare degli alloggi popolari? I 18 appartamenti di Belvedere, da anni sulla carta, a quando? Inoltre, bisogna ripartire della priorità: è più importante la rotonda, o inserire dei bambini al nido? La risposta è ovvia e la lascio aperta”.