LA MEMORIA
– Dalla carta sottile e ingiallita da quasi due secoli di vita, le scritture eleganti e regolari dalle volute ampie e decise di un inchiostro sbiadito, alla scansione e la replica su uno schermo. Il digitale come aiuto alla memoria storica, di certo meno ingombrante dei faldoni di un archivio, replicabile all’inifinito e soprattutto meno infiammabile. I registri comunali del comune di San Giovanni in Marignano sono sotto attento esame, un lavoro certosino e paziente, che coinvolge volontari con la passione per la storia locale e presto anche esperti, chiamati a validare le trascrizioni.
L’idea è nata dalla Pro-Loco e ha presto affascinato e coinvolto più di un marignanese: digitalizzare e trascrivere tutte le delibere del Consiglio del Comune dal 1815 al 1861. Tanto per cominciare. Per renderle accessibili alla collettività e agli studiosi di storia locale.
Le date non sono un caso. La più celebre è quella dell’unità d’Italia, della quale si festeggia il 150esimo anniversario proprio quest’anno. Ma si parte dall’anno della Restaurazione, quando gli abitanti inferociti di Cattolica presero d’assalto il palazzo comunale di San Giovanni. La rivendicazione era quella dell’autonomia. L’attività produttiva era concentrata nella campagna marignanese e a Cattolica, che ancora faceva parte del comune di San Giovanni, andavano solo le briciole. Lo ha scritto Carlo Vanni nel suo libro “San Giovanni in Marignano. Notizie storiche” pubblicato ormai più di 50 anni fa, nel 1954, per il quale ha consultato gli archivi di tutta la provincia, fino a Forlì: “Le molte esigenze che imponeva lo sviluppo del porto e della edilizia, erano motivo di continue lamentele da parte degli abitanti della frazione perché il Comune non stanziava i mezzi necessari”.
I cattolichini, esasperati, diedero fuoco alla sede del governo locale. Una scena da rivoluzione, o da turba medievale inferocita, che assedia il palazzo. Finì carbonizzato anche tutto l’archivio. Ben poco ci resta dunque del periodo precedente, se non carteggi privati e documenti notarili.
Da qualche settimana, i marignanesi che si sono dedicati a questa “impresa” si riuniscono e si confrontano nella biblioteca. Sono circa 600 le delibere da digitalizzare attraverso uno scanner, leggere, in alcuni casi decifrare perché la scrittura elaborata a volte crea qualche problema, e poi trascrivere. Sono una quindicina i volontari, coordinati da Laura Pontellini, che si sono prestati per un lavoro che richiede impegno e pazienza. Il loro lavoro sarà poi controllato da esperti che lo tradurranno in regesti di semplice consultazione, come dei riassunti.
“La lettura non riserva ancora molte sorprese – racconta Laura Pontellini – si tratta soprattutto di delibere che riguardano i bilanci, i patrimoni o gli incarichi”. Però preziose per riprendere un pezzo della nostra storia, richiamare alla memoria unità di misura come le monete, il quartino, il baiocco e lo scudo. “Il Consiglio si riuniva ‘al suono della campana comunale’, è la formula che ricorre all’inizio di ogni delibera, e a sedere sugli scranni dell’emiciclo ritroviamo nomi noti di famiglie storiche di San Giovanni: come i Terenzi, i Corbucci, i Vannoni”.
Il lavoro di questi “volenterosi” per ora arriva all’anno 1821. Una parte dei documenti però è sulla scrivania di Giuseppe Barilari. Più precisamente quelle degli anni 1859, 1860 e 1861. Saranno pronte prima delle altre, in occasione dei festeggiamenti dell’unità d’Italia.
“Per ora il lavoro procede abbastanza bene – spiega la Pontellini – perché lavoriamo senza una scadenza prefissata. Però più siamo e meglio è, quindi chiunque voglia contribuire è il benvenuto”. In questo senso sarebbe utile una mano dai “cugini”: “Sì certo, se arrivasse qualche volontario da Cattolica sarebbe utile. In fondo è stata frazione del comune di San Giovanni fino al 1896, quindi sono documenti che interessano anche loro”. E magari un modo per riparare a quello “sgarbo” di 200 anni fa.