LA CULTURA
– Per dare il senso si potrebbe dire che Carlo Tedeschi è il Walt Disney del musical italiano. Lo scrittore-regista prende una storia la intreccia con semplicità, precisione ed eleganza. La mette in scena e racconta al cuore. La sua umanità, il suo messaggio, con pudore, hanno la forza di emozionare e far riflettere. Una favola in chiave moderna.
L’ultimo spettacolo racconta Teresa, una contadinella beatificata. Si intitola “L’analfabeta colta, nuvole di sole nell’entroterra campano del 1870”. L’anteprima del musical è andato in scena al teatro “Amici” di Montecolombo lo scorso maggio. Sarà rappresentato a Benevento e dintorni. I luoghi di Teresa.
La storia. Teresa è una ragazza analfabeta figlia di contadini. Passa il suo tempo a pregare e a donare. Diventa suora, viene canzonata da alcune amiche, da “pie” donne, e da alcuni familiari. Fa miracoli. Ancora giovane, si ammala e muore. La bellezza della sua persona viene riconosciuta anche dai familiari e dalle coetanee, che lontane dalla sua sensibilità, la irridevano.
Tedeschi proietta la scelta di Teresa nella vita dei giorni nostri. Scrive: “Diventa l’emblema di una donna che vuole emergere dalla povertà e dalla sua condizione pur accettandone l’ineluttabile realtà. Per farlo usa i mezzi del momento, non lasciandosi condizionare dalle esigenze del corpo che, anzi mortifica. (…) la donna di oggi, analizzando il modello di Teresa, potrebbe, guardando al passato, capire il presente e progettare il proprio futuro”.
Lo spettacolo scivola via veloce e piacevole. Lontanissima la noia. Si parte con una avvolgente voce moderna fuori campo. A narrare è una suora Francescana Immacolatina, che hanno avuto in Teresa l’ispiratrice. Legge: “E’ quasi l’alba in questo luogo… sembra una giornata nuvolosa ma, dietro le nuvole, il sole c’è! Udite il silenzio?
…Siamo in un tempo lontano anche se questo è un tempo che non vi appartiene: il vostro sta scorrendo, questo è già trascorso”.
Carlo Tedeschi questa volta ha coinvolto nel suo messaggio di una vita meno cialtrona giovani artisti. La commedia l’ha scritta Francesco Miceli, mentre le musiche sono di Corrado Sillitti. Interpreti giovani allievi di teatro dello stesso Tedeschi. Lo spettacolo è stato “commissionato” a Carlo Tedeschi dalle suore Francescane Immacolatine.