L’INCHIESTA
di Francesco Toti
– L’incasso di un mese invernale nei due giorni di Pasqua per un’edicola del centro. Tutto è andato letteralmente a ruba: giornali, riviste, giocattoli, libri, tessere dei parchi. Ferme al palo, causa il grigio del cielo, creme e cremine abbronzanti. Altro segnale positivo. Pieno per Pasqua. Pienone per giugno. Un ottimo luglio. Tutto questo è stato registrato lo scorso 8 aprile, esplosiva giornata di sole, da uno degli alberghi più belli di Misano Adriatico, dove il pane è del fornaio, le paste del mattino del pasticciere, dove si mangia ancora la pasta fatta in casa e il pesce azzurro significa terra, tradizione, tipicità. E a guardare la tabella, forse Misano potrebbe essere una chiave di lettura per il turismo futuro. Il paese con ancora i tamerici e il grano seminato sul lungomare, si caratterizza per le famiglie e lo sport.
I numeri, come afferma Gaetano Pregheffi, già professore di Statistica all’Università di Pavia, già collaboratore de “il Sole-24Ore”, da anni con appartamento in viale Ceccarini a Riccione, possono strizzare l’occhio alla bugia e alla menzogna.
La tabella in alto può essere come il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Bisogna vedere dove portano gli interessi di chi legge. In ogni caso, dovrebbe servire a riflettere e ripartire da una “teoria”, alla quale fare immediatamente seguire una “prassi”.
Meno 0,2 per cento le presenze rispetto all’anno precedente (in assoluto 15,614 milioni). Insomma, un anno di tenuta in un contesto europeo e mondiale di crisi economica, scoppiata, non proprio inaspettatamente, al rientro dalle vacanze nel settembre del 2008. Però, l’industria del turismo è in espansione, con l’Italia che perde posizione anno dopo anno. Se nei primi anni Settanta eravamo la prima mèta mondiale, siamo scivolati al sesto posto. Un dato sul quale riflettere, alla luce del fatto che l’Italia conserva circa il 60 per cento del patrimonio mondiale delle opere d’arte, alle quali va aggiunto il paesaggio e profumi/sapori/colori dell’enogastronomia.
A leggere, invece, il generale degli arrivi, si ha che nel 2010 c’è stato un incremento dello 0,7% sul 2009. Significa, che le famiglie hanno accorciato la durata delle vacanze.
L’unica cittadina turistica che sembra il villaggio di Asterix nella Gallia romana è Misano Adriatico. Positivi sia gli indicatori degli arrivi (+5,5%), sia le presenze (+3,6%). Ma Misano è la cenerentola turistica della provincia di Rimini. Pesa meno di un quarto di Riccione e la metà di Cattolica.
Rimini, che vale la metà della provincia, ha entrambi i segni positivi: più 1,5% gli arrivi e più 0,8 le presenze.
Invece, come spiegare l’arrembante declino di Cattolica nonostante gli investimenti dell’era Micucci e la qualità della città?
Invece, a mettere la propria lente di ingrandimento sul medio e lungo periodo i numeri dicono che i 27 comuni sono stazionari: si balla attorno ai 15 milioni per le presenze totali, con gli stranieri fermi sui 3,5 milioni. Ma rispetto a 15 anni fa, nel 2006, i numeri sono nettamente migliorati. Forse, anche perché si evade meno?
Con il mercato mondiale in crescita stare fermi, signfica semplicemente arretrare, un po’ come avveniva per la Serenissima Repubblica di Venezia. Dal 1500 alla sua caduta per mano di Napoleone alla fine del ‘700 i suoi commerci aumentavano di pochissimo, ma le potenze atlantiche, Olanda, Gran Bretagna e Francia volavano.
Un po’ di numeri per capire meglio il fenomeno turistico riminese e italiano
Enit, da 45 a 33 milioni
– L’Italia ha un ministro del Turismo senza portafogli. Eppure il turismo vale almeno il 15% del Pil (Prodotto interno lordo). All’Enit (Ente nazionale per il turismo presieduto da Matteo Marzotto che prese il posto del cattolichino Umberto Paolucci) i trasferimenti 2009 sono stati di 33 milioni, contro i 45 dell’anno prima.
Treno, Rimini e Riccione rimborsano i biglietti
– “Al mare in treno”. Gli hotel di Rimini e Riccione rimborsano il viaggio. L’operazione di marketing la sostiene la Provincia di Rimini per il secondo anno, in collaborazione con Ferrovie.
L’accordo prevede il rimborso del biglietto ferroviario di sola andata per vacanze di una settimana, e di andata e ritorno per due settimane.
Inoltre, la nuova Carta vantaggi offre ingressi gratuiti nei principali musei, sconti nei parchi divertimenti, nei castelli e agevolazioni del 50% sui mezzi di trasporto pubblico. E gratis servizio spiaggia o visita a uno dei 5 parchi divertimenti convenzionati per chi sceglie l’Offerta Settimana Corta.
Già 70 gli hotel che hanno aderito (+10% rispetto al 2010).
Testa a testa Germania-Russia
– Il turismo straniero vale il 22,4 per cento nelle presenze. Se fino a pochi anni fa si declinava alla tedesca, negli ultimi anni i russi contendono il primato. Nel 2010 c’è stato il perentorio ritorno dei russi con un più 56%. Ecco le prime 10 posizioni.
1) Germania: 664.542 (-1,5%)
2) Russia: 566.409 (56%)
3) Svizzera: 350.450 (3,4)
4) Francia: 349.422 (-3,8)
5) Benelux: 328.191 (-4,9)
6) Scandinavia: 121.188 (-4,3)
7) Polonia: 115.765 (14,9)
8) Regno Unito: 78.933 (-12,2)
9) Rep. ceca: 71.443 (2,6)
10) Spagna: 33.704 (24,3)
Guida la Lombardia
– Il mare della provincia di Rimini piace, in ordine di presenze, alla Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. In numeri.
Lombardia: 4.053.783 (-2,5%)
Emilia-Romagna: 1.651.520 (0,9)
Piemonte: 1.124.789 (-1)
Veneto: 870.572 (-3)
Resto Italia: 4.412.247 (-2,7)
Italia, quinta mèta turistica al mondo
– Italia al 5° posto tra i paesi più visitati al mondo. A fine 2010 la spesa degli stranieri in Italia era di 29,5 miliardi di euro, i livelli del 2005-2006. Turisti italiani affezionati a Francia, Spagna e Usa (gli italiani all’estero, più del 2,5 %, spendono 20,5 miliardi di euro). Sono alcuni indicatori dello stato del Belpaese. Non proprio eccellente, ma al peggio non c’è mai fine. Che cosa dire di una nazione che non ha un ministero vero del Turismo, settore che vale almeno il 15% del Pil?
Nel 2010 si stima che si siano toccati i 910 milioni di arrivi internazionali nel mondo. L’Europa rimane la destinazione più frequentata con più del 50% degli arrivi internazionali. Nella classifica 2009 dei dieci paesi più visitati l’Italia si posiziona al quinto posto – in testa la Francia poi USA, Spagna e Cina.
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