Che cosa ti può combinare una giunta a stragrande maggioranza composta da giovanotti di poco più di vent’anni a Misano Adriatico nei primi anni Settanta? Uno dei progetti realizzati fu l’asilo nido, un azzardo culturale per i tempi. Il sindaco Antonio Semprini ne aveva meno di 30; era tra i primi cittadini più giovani d’Italia; Bruno Fabbri, 26 anni, Walter Ghinelli era il “vecchione” e questo è tutto un dire (è giovane ancora oggi).
“Misano Adriatico ha lo stesso numero di nidi della Sicilia: uno”. La battuta era di Antonio Semprini, sindaco di Misano dal 1970 al 1982, scomparso prima del tempo dopo una breve malattia lo scorso anno.
Il nastro viene tagliato il 1 giugno del 1976 e dipendeva da due assessorati: quello dei Servizi sociali (Adriana Morotti), e Pubblica istruzione (Roberto Angelini, morto nel ’79 a 32 anni). Il personale è tutto misanese ed è composto da ragazze giovanissime; attorno ai 20 anni. Autentiche pioniere. Nadia Moroncelli è la decana. Ricorda: “Eravamo sì giovanissime insegnanti, ma avevamo alle spalle un corso di formazione specifico fatto a Cesena e Forlì, dove si studiavano sia gli aspetti relazionali, sia pratici. Ricordo che la selezione fu rigida e severa. Fino all’80, nessuna di noi era di ruolo. Rammento il nostro entusiasmo e la formazione fatta in settembre e con altre scadenze durante l’anno. Nel corso del tempo c’è stata una crescita professionale ed umana che è andata a coinvolgere anche i genitori. E’ da anni che per loro si organizzano forme di iniziative a tema. Rappresenta un bel momento di sostegno e arricchimento alla genitorialità”.
Nel primo anno, c’erano tre sezioni estive e due invernali. La coordinatrice era la riminese Grazia Nardi, anche lei giovanissima. Poi come coordinatore pedagogico subentrò Vittorio Severi. Il pediatra era il compianto Alfiero Gentilini, con l’ostetrica Dervina Sarti che gli dava un aiuto.
Oggi, i bimbi accolti sono 73 a Misano e 23 a Riccione (grazie al lascito Ceccarini). Restano fuori circa 80 piccoli ogni anno.
Per celebrare i 35 anni, festa lo scorso 3 dicembre alla presenza dell’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Meris Soldati. Dopo, un piccolo rinfresco, con la mitica pizza del nido, tra le migliori di Misano.
Il nido ha educato un migliaio di misanesi. I primi frequentatori stanno ora portando i figli. Come la piccolina del taglio del nastro, Jessica Menini. La figlia si chiama Josephine.
Come ben sanno i genitori che le hanno frequentate, le scuole dell’infanzia sono un autentico fiore all’occhiello di Misano, sia per il livello educativo, sia per la qualità degli edifici (a distanza di tempo avrebbero bisogno molto di più di una rinfrescata, ma data la situazione delle casse pubbliche è difficile). Assorbono circa il 25 per cento del bilancio comunale. Le rette coprono soltanto una piccola parte dei costi; per legge dovrebbe essere del 36%, ma la quota non si raggiunge. E, come dicono gli esperti, i piccoli che passano dal nido hanno molteplici vantaggi psico-motori.
PERSONE
Uno staff di pionieri
– Giovanissimo lo staff degli inizi. Alcune di loro devono ancora in pensione. Ecco il nucleo di pionieri del ’76: Angela Ciaroni, Oneglia Muccioli, Paola Ottaviani, Nadia Moroncelli, Anna Tacchi, Rosanna Guidi, Maria Pia Bachiocchi, Silvia Cecchini (insegnanti); Olga Fabbri, Giuseppina Piretti, Luisa Semprini (cucina), Nadia Cevoli, Maria Signorini, Anna Villa e Luigina Stefanini (ausiliarie).