Prendiamo atto – scrive in una nota Confindustria Rimini – della decisione della Regione Emilia Romagna di dichiarare lo stato di crisi regionale fino al 31 maggio 2012 per le eccezionali nevicate e gelate anche nel territorio della provincia di Rimini, ma questo riguarda l’incolumità pubblica e l’assistenza, lasciando scoperto l’aspetto dei danni subiti dalle imprese. A tal proposito chiediamo che lo stato di calamità venga integrato con lo stanziamento di fondi per il risarcimento dei danni subiti dalle attività produttive. Inoltre, concordiamo sulla richiesta al Governo di una dilazione dei pagamenti Inps, Inail, Irpef dei dipendenti. In questi Confindustria Rimini sta ricevendo da parte dei propri associati numerose segnalazioni sui danni considerevoli subiti in seguito all’ondata di neve e gelo. Le principali difficoltà – specifica la nota stampa – sono dovute sia all’essere stati costretti a tenere chiusi gli stabilimenti e a fermare la produzione, sia all’interruzione nelle linee telefoniche e dati e alle grandi difficoltà ed impossibilità nel ricevere approvvigionamenti ed erogazione di gas. Senza dimenticare i danni strutturali negli stabilimenti (crolli, cedimenti, ecc…). A versare in uno stato di particolare precarietà – per Confindustria – sono le imprese collocate nei comuni interessati da maggiori precipitazioni, in particolare nelle zone dell’entroterra. In alcune aree, per esempio l’Altavalmarecchia, i mezzi pesanti che portano le materie prime e gli approvvigionamenti non riescono ad accedere alle aziende a causa dell’impraticabilità della rete viaria. Pur apprezzando gli sforzi degli enti preposti, il ritmo con cui si sta procedendo per migliorare la percorribilità delle strade sembra non rispondere alle esigenze legate alla produzione. Occorre un intervento immediato con mezzi adeguati per risolvere la situazione. In caso contrario, in pochi giorni, si potrebbe rischiare in alcuni casi il fermo produttivo.