Piccoli e grandi disagi che per fortuna si sono risolti in pochi giorni, ma anche tanti e grandi gesti, a livello umano, che rimarranno per sempre nei ricordi di tutti, ma di una persona in particolare: Mauro Morri. Il primo cittadino ha affidato a Facebook, dove nell’emergenza ha interagito con molti cittadini, quello che “mi è rimasto negli occhi, nella mente e nel cuore: da Sindaco e da Santarcangiolese”. Ecco di seguito la versione integrale.
“Dopo oltre due settimane dall’inizio dell’emergenza neve, pur tra i tanti problemi ancora da affrontare e gli ultimi interventi da eseguire, sono riuscito a trovare il tempo per pensare (e scrivere) a questi 12 giorni, di questo inizio 2012 che tutti chiamano “l’anno del nevone” con 114 centimetri di neve caduta a Santarcangelo, ancor più del 1956. Penso a cosa mi è rimasto negli occhi, nella mente e nel cuore, da Sindaco e da santarcangiolese, nei giorni dell’emergenza: le angosce e a volte le paure, la volontà e la passione di tanti uomini e donne. Siamo stati all’altezza della situazione o abbiamo mancato clamorosamente? La nostra gente ha compreso la situazione e l’impegno? Come ha risposto la città? Mi accorgo che mi sono rimaste molte cose “appiccicate” addosso: negli occhi ho immagini, nella mente ho pensieri (e problemi), nel cuore molte altre cose ancora, che butto giù di getto, alla rinfusa.
HO NEGLI OCCHI due giovani sposi, il sabato mattina nel bel mezzo della bufera, che ho sposato e, di corsa, sono tornati a casa … non c’erano genitori e amici a causa della neve, ma loro si “dovevano” sposare, ed io li ho sposati.
HO NELLA MENTE le tensioni, lo sforzo e la forza, i dubbi e le decisioni da assumere presso il Centro operativo, assieme a 30 tecnici e operatori.
HO NEL CUORE la richiesta di una donna che ha chiamato per farsi aiutare a liberare il passo di casa sua a Canonica, mancavano 3 giorni ai 9 mesi di fine gravidanza … ora sarà già nato!
HO NEGLI OCCHI la gioia di tanti bambini e bambine che, tutti i giorni, salivano le scale del Comune per “convincermi” che c’era tanta neve e tanto freddo e che le scuole non potevano aprire, ed io che cercavo di spiegare loro i motivi reali della chiusura, dell’emergenza, dei problemi dei loro genitori che dovevano andare a lavorare e che loro dovevano rientrare a scuola … ma niente da fare, non li convincevo.
Più che un Sindaco, per loro ero Babbo Natale che regalava la chiusura delle scuole!
HO NEL CUORE gli occhi di una signora a Montalbano, 92 anni, sola. Io ero sul mezzo spalaneve, in un lungo pomeriggio in collina. Arrivati a casa della signora lei esce, sventola un fazzoletto e mi riconosce. Scendo, la saluto, non mi dice niente e mi abbraccia per un minuto, non mi lasciava … mi riguarda e mi dice: Sindaco, una volta quando eravamo giovani si sperava che nevicasse tanto, perché chiusi in casa per giorni io e mio marito lo sapevamo bene cosa fare.
Ma il mio Duilio non c’è più da 10 anni, e me ades cus’è ca faz sa stè caz ad televisioun!?
HO NEGLI OCCHI i Sindaci della Valmarecchia, convocati dalla Protezione Civile a Novafeltria. Dieci giorni fa, quella città che conosco, pareva l’Aquila dopo il terremoto: mezzi e personale ovunque, tanta paura nell’aria, gli occhi sconvolti dalla stanchezza dei colleghi Sindaci. Dopo la riunione, breve giro … un campo da calcio dove la porta (alta 2 metri e 40 cm) era scomparsa sotto la neve. Nei boschi bianchi macchie nere di caprioli e animali selvatici morti dalla fame e dal freddo.
HO NELLA MENTE la battuta di un signore gentile nel centro della città, una domenica mattina presto, che mi dice: Sindaco, finchè nevica tutti guardano il cielo, quando smette tutti guardano per terra… e allora per te inizieranno i guai! Era vero, ma i guai li abbiamo affrontati e risolti assieme, con limiti e pecche, ma tanto impegno … e circa 150.000 euro di spese, che ancora non so come fare per coprire: però penso che, di fronte alle emergenze, prima si pensa come risolverle, solo dopo si pensa come pagarle … ce la faremo anche stavolta!
HO NEGLI OCCHI l’Assessore Roberto Moretti, per 12 giorni in giro, ovunque, sui mezzi e sulla strada, a dirigere i mezzi, stabilire priorità, parlare con le persone … ogni giorno ci saremo visti o telefonati 20 volte: io cercavo di mantenere la calma, lui schizzava, assieme si ragionava. Assessore con forza e tenacia straodinaria, persona di passioni e slanci volontari.
HO NELLA MENTE la “disperazione” (chiamiamola così) di molti genitori “esasperati” per la chiusura delle scuole per tanti giorni … coi figli perennemente a casa!
HO NEGLI OCCHI gli occhi che piangono di una signora che abita in Centro storico, cui ho portato la mia Ordinanza con ordine di evacuazione della sua casa a causa di possibile cedimento del tetto per cumuli neve, a seguito del sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Io l’ho tranquillizzata, ma lei piangeva e io sono rimasto un po’ con lei a parlare.
HO NELLA MENTE la vicinanza con tutti i cittadini, giorno e notte, in giro per strada, sui mezzi e su Facebook: ho ricevuto 300 messaggi privati, oltre 2.000 contatti in 10 giorni tra commenti in bacheca, “mi piace”, post … ma ho risposto e dialogato con tutti, su segnalazioni, commenti, critiche e complimenti; ho raggiunto il limite massimo di 5.000 “amici” e mi toccherà passare presto ad un profilo pubblico. Incredibile: mi ha chiamato un’Università, vogliono far fare ai loro studenti una tesi di laurea sulla mia esperienza di gestione di un’emergenza attraverso il dialogo coi cittadini e con nuovi mezzi di comunicazione come Facebook.
HO NEL CUORE Suor Giovanna, del convento di piazza delle Monache, che domenica mattina, durante la loro breve messa, mi dice: Sindaco, ce la facciamo? E io gli rispondo: certo, siamo di Santarcangelo, certo che ce la facciamo. Però lei che è suora ci dia una mano, lei che ha “contatti” più diretti con Quello che sta lassù, gli dica che è ora che finisca di nevicare! E la suora: lo stiamo facendo, lo stiamo pregando!
HO NEL CUORE E NELLA MENTE la paura che ho avuto una notte quando, sapendo che dal mattino in alcune frazioni mancava la corrente elettrica ed ancora ENEL non era riuscita a trovare il guasto, non riuscivo a dormire (già dormo poco di mio) e sono venuto in Comune la mattina presto, verso le 4,30. Sono rimasto stancamente appoggiato al bracciolo della sedia e non ho fatto nulla per 2 ore ma mi sentivo, non so come dire, che stare qui in Comune era come essere un po’ più vicino alla nostra gente che sapevo essere in forte difficoltà, mentre io non avevo strumenti pronti per aiutarli. Erano senza corrente elettrica, quindi senza riscaldamento, da più di un giorno, magari coi bimbi piccoli … in quelle ore ho avuto paura, per quella gente e per la mia e nostra città.
HO NEL CUORE gli oltre 30 volontari, tra i quali una decina di giovani scout, molti ragazzi che hanno offerto le loro braccia contattandomi su Facebook, un’altra decina di dipendenti di un’Azienda il cui titolare (che trent’anni fa è arrivato dall’Albania a Santarcangelo e col suo lavoro e l’onestà ha messo su un’impresa con più di 50 dipendenti) si è subito offerto per aiutare la città. Questa si chiama solidarietà vera, senza troppe chiacchiere e molta disponibilità per gli altri: anche, e soprattutto questo, è Santarcangelo!
HO NELLA MENTE quella domenica pomeriggio, in centro storico, assieme agli Assessori Moretti e Lombardini, assieme a 20 volontari scout ed altri cittadini che si sono aggiunti, tutti col badile a togliere ghiaccio dalle strade strette e dagli scalini … e la gente che mi diceva: quest u né mega Alemanno! E io non capivo, da giorni non leggevo giornali e non guardavo la TV. Solo dopo ho capito a che cosa si riferivano!
HO NELLA MENTE una signora, turista del nord Italia che si stava facendo un bel giro in centro storico per far foto: ha incrociato i volontari al lavoro e, rivolgendosi a me, mi dice: più in alto ho visto altri 10 scalini che hanno la neve, come siete messi… ancora dovete togliere il ghiaccio, io ho rischiato di scivolare! Io stavo zitto, ma la signora ha insistito dicendomi: lei lo dica al Sindaco che ancora qui c’è ghiaccio… e, a proposito, chissà dove sarà il vostro Sindaco, a casa al calduccio! Con calma gli ho risposto che il Sindaco non lo conoscevo, ma che gli avrei riferito della sua richiesta, d’altronde qui non c’è poi tanta neve, a guardare la TV ne ha fatta di più a Roma …
HO NEL CUORE Paola, la mia compagna, che “assorbe” le mie tensioni, sempre vicina ma mai troppo vicina…
HO NELLA MENTE E NEL CUORE il giro che per due mattine ho fatto alla Casa Protetta e al nostro Ospedale, per sentire se c’erano difficoltà o richieste … ho parlato coi Primari: tutto a posto. Ho nel cuore la gentilezza e la serenità di quei luoghi, fuori la bufera e dentro il caldo e la serenità … con gli infermieri, molti dei quali abitano lontano da Santarcangelo in zone di montagna, che non andavano a casa da giorni per non rischiare di avere problemi per tornare al lavoro in Ospedale al mattino, e quindi quelle notti le hanno dormite in Ospedale!
HO NEGLI OCCHI i miei due galli di razza romagnola (sono “contadino custode” della razza del pollo romagnolo) che, assieme alle loro 12 galline, come ogni notte, nonostante la bufera e -12 gradi, hanno continuato a dormire in cima ad un albero a 6 metri da terra … scendevano solo mezz’ora al giorno per mangiare e … mitici i polli romagnoli!
NEGLI OCCHI NON HO LE IMMAGINI DI SANTARCANGELO INNEVATA: 12 giorni di emergenza senza tempo per “guardare” la bellezza della città sotto la neve, gli scorci, i tramonti, i tetti, le piante, i giochi dei bambini, le discese al Piretta … ma in tanti mi avete mandato foto, continuate a farlo!
TANTO ALTRO MI RIMANE NEGLI OCCHI, NELLA MENTE E NEL CUORE, ma sopra ogni altra cosa mi rimane SANTARCANGELO: Santarcangelo è VERAMENTE una città speciale, sono ORGOGLIOSO di essere santarcangiolese e Sindaco! Questo vi volevo dire, questo vi volevo raccontare. A presto, per ogni cosa”
Mauro Morri, santarcangiolese e Sindaco di Santarcangelo.