PERSONE
– Se la Scala di Milano è il teatro più blasonato del mondo, forse la Fenice di Venezia è il più bello. Il tenore riccionese Gian Luca Pasolini apre la stagione 2012. L’appuntamento con la piccola grande storia della sua vita è dal 21 al 28 gennaio. Interpreta, un’opera di Giuseppe Sinopoli (1946-2001), direttore d’orchestra-compositore. Si tratta di “Lou Salomè”. Dirige: Lothar Zagrosek. E’ un’opera in due atti su libretto di Karl Dietrich Graewe.
Il dicembre 2011 di Pasolini si archivia con un concerto di assoluto prestigio. Ha cantato per il governo libanese a Beirut lo scorso 8 dicembre, su invito dell’associazione svizzera-libanese. A fine concerto, ha ricevuto anche i complimenti del nunzio apostilico a Beirut.
Lo scorso giugno, Pasolini interpretò un’opera all’Arts Center di Seoul, Corea. Nel bellissimo teatro ha interpretato i “Puritani” di Vincenzo Bellini. Nella locandina coreana si legge: “L’ultimo capolavoro di Bellini con i cantanti più prestigiosi della Scala”. Tra i tanti teatri raggiunti dal cantante riccionese c’è anche la Scala. Ha pestato le sacre tavole del palcoscenico milanese in quattro recite. Una volta anche per la prima di un’opera; non quella di Sant’Ambrogio, in dicembre.
Tra i successi di Gianluca Pasolini ne ricordiamo alcuni. Ha cantato per i 70 anni del maestro Zubin Metha a Firenze. E’ stato il primo tenore al concerto del primo dell’anno a Sofia, trasmesso in diretta dal Tv bulgara. Ha cantato a San Pietroburgo, Mosca, Manila. Tenore leggero, il suo talento è stato scoperto casualmente da Giorgio Grimaldi e Carla Chiara, due cantanti lirici. E’ stato, Pasolini, uno degli allievi prediletti di Robleto Merolla, tra i grandissimi della lirica italiana del secolo scorso. Scomparso prima del tempo nel 2010. Pasolini, da giovane, tra una vassoiata e l’altra, intonava le sue arie alla gelateria Nuovo Fiore. Con molta onestà gli amici-colleghi gradivano poco e non poco lo prendevano anche in giro. Ora è lui a girare il mondo.