Ad intervenire oggi su Imu, sull’operato del sindaco Andrea Gnassi, ci sono il consigliere regionale Marco Lombardi (Pdl) e consigliere comunale Eraldo Giudici, in consiglio nei banchi dell’opposizione per i Popolari Liberali. Il primo, che interviene su questioni spiccatamente politiche, segue il secondo che, andando sul concreto, propone al primo cittadino riminese due “prime” mosse sollevando il grande tema dei “classamenti furbeschi”.
Gnassi – dice il consigliere azzurro Marco Lombardi – si è lamentato per la scarsa considerazione della Regione in campo turistico dimenticandosi del fatto che per anni è stato Presidente della Commissione Turismo della Regione e che in questa legislatura, grazie anche agli accordi che lo hanno portato a candidarsi a Sindaco, abbiamo il riminese Melucci come Assessore regionale al turismo. In poche parole, se la Regione snobba Rimini, non si lamenti come l’ultimo operatore turistico farebbe, ma faccia valere le sue ragioni, se le ha, tra i suoi “compagni” bolognesi. In seguito Gnassi si è autonominato il “Sindaco delle fogne” litigando con Hera di cui è socio e da cui prende cospicui dividendi e prendendosela con i suoi predecessori che in quarant’anni non hanno fatto nulla per gli scarichi a mare. Se fosse stato eletto dal centro destra sarebbero state posizioni populistiche ma almeno fondate, visto invece che da generazioni appartiene a quella sinistra che secondo lui ha mal governato il problema, è vano e ingeneroso il tentativo di smarcarsi dai “compagni riminesi. Marco Lombardi tuona anche sulla questione dell’IMU”.
Poi ancora. “L’IMU che il Pd difende a Roma e che il Sindaco osteggia a Rimini togliendosi la fascia tricolore come un vetero leghista è la più grossa ingiustiza che il Governo Monti ha fatto nei confronti del ceto medio e cavalcare il diffuso malumore dei cittadini può dare qualche soddisfazione, ma chi ha responsabilità amministrative in una grande città come Rimini, prima di protestare (senza togliersi la fascia) deve chiedersi se ha fatto di tutto per i propri cittadini.” Infine l’affondo: “In un bilancio di oltre 100 milioni di euro, le possibilità di fare politiche a favore dei cittadini ci sono e Ceccarelli, Sindaco di Bellaria, sta dimostrando come con una situazione di bilancio disastrosa lasciatagli dai predecessori (PD) riesce a bilanciare in altro modo il peso dell’IMU su cittadini ed imprese. Bisogna scegliere magari modelli sussidiari estranei alla propria cultura, bisogna tagliare magari proprio in ambiti amici o collaterali, bisogna avere la fantasia, la forza ed il coraggio e la capacità prevedere investimenti privati a sostegno di iniziative pubbliche. Dopo e solo dopo si potrà protestate contro i “compagni romani” che sostengono Monti.”
Sempre sull’IMU il consigliere Eraldo Giudici, sui banchi dell’opposizione per i Popolari Liberali nel Pdl, suggerisce al Sindaco due “prime” mosse. Primo: assumere la delibera per l’assimilazione all’abitazione principale degli immobili degli anziani che sono in case di ricovero, per evitare che a giugno si paghi una somma maggiore per poi compensarla o per non essere costretti a chiedere il rimborso a dicembre. Secondo: applicare la possibilità di “differenziare” l’aliquota per categorie catastali, sia per l’abitazione principale che per le altre abitazioni, come suggerito nell’ultima circolare del Ministero delle Finanze della scorsa fine settimana (circ. n. 3/DF/2012), ove si invitano i Comuni a differenziare le aliquote agendo sulle categorie catastali delle abitazioni con caratteristiche di lusso (categorie A/1-A/8 ed anche A/7) e sulle attività economiche alberghi compresi. Tradotto, dice Giudice: un’abitazione di una categoria di maggior pregio e/o di lusso può essere tassata con una aliquota maggiore.
L’introduzione dell’IMU – continua il consigliere – come rilevato da tempo da alcuni avveduti commentatori dei quotidiani economici, ha determinato un ampliamento nella non equità dell’imposta specie in presenza di classamenti catastali “furbeschi” che sono questione economicamente assai rilevante , e dove il Comune non è mai intervenuto. Analizzando i classa menti per singola zona censuaria (mare, centrale, oltre la statale) la bassa rendita catastale degli immobili è un’anomalia riscontrabile sia per le abitazioni e sia per le attività economiche (alberghi in particolare). Un esempio? In zona censuaria 2 (a mare della ferrovia), un’ abitazione in categoria A/7 in classe 1 (tariffa inferiore) confrontata per singolo vano con una categoria A/2 della stessa classe da i seguenti valori: la categoria A/7 vale € 162,68 mentre la categoria A/2 vale € 180,76, (ambedue in classe 1 cioè la minore), come dire che per il catasto vale di più la categoria con caratteristiche inferiori. E conclude. Occorre giustizia fiscale, occorre che con l’introduzione dell’IMU, il Comune finalmente agisca oltre che sulle aliquote anche assumendo iniziative atte a risolvere le anomale del Catasto.
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