– Flavio Marchetti è nato in una delle case coloniche più belle del Riminese ed ha messo nella sua speciale cascina dell’intelligenza un centinaio di nazioni e popoli. Racconta: “Non ho la nazione del cuore. Ognuna è un pezzo della mia vita che mi ha datto un frammento del mio speciale puzle e alla quale ho lasciato qualcosa.
Per il mare mi porto con me: i Caraibi. Per il clima: l’Egitto. Per le spiagge: l’Indonesia. Mi piacciono i popoli dell’estremo oriente sono ospitali, intelligenti, allegri. Hanno connaturato il senso dell’ospitalità”.
A Misano Adriatico, la casa colonica dei genitori, poi diventati albergatori, si affacciava su una carraia (oggi via Bandeira) che dalla campagna portava nella nascente via Repubblica, la strada principale del paese.
Nato il 9 febbraio del 1951, sposato, due figli (Simona e Massimo), due nipotine (Guendalina e Costanza), Marchetti ha pubblicato 13 libri di fotografie; ed una serie infinita di cataloghi per aziende del settore alberghiero. Cartoline dal mondo.
Del suo lavoro afferma Marchetti: “Con la mia macchina raccolgo storie. Prima di fotografare mi piace conoscere le persone che fotografo ed i paesaggi che li attorniano. Sono un semplice testimone del tempo. Ho un grosso difetto: non mi piace lavorare per gli altri; lavoro per conto mio. Fortunatamente la gente ha fiducia in me ed mi sono sbizzarrito”.
“Alcuni di noi”, la mostra fotografica al Far (Fabbrica arte Rimini), Rimini, piazza Cavour, che chiude i battenti il 15 gennaio, nasce attorno ad una pizza a Riccione, “da Betty” nel 2007. Al tavolo con Marchetti alcuni amici riminesi si parla di fotografia. Uno dice: “Facciamo qualcosa per Rimini?”. Marchetti: “Chiedono a me. Argomento che Rimini è stata raccontata in ogni angolo, propongo i riminesi che hanno dato un contributo alla crescita della città. Se i ritratti a volte dicono poco, per far dire di più propongo che la persona fotografata possa esprimere un pensiero su di sé. Il primo scatto è a Giorgio Conti, il 18 agosto del 2007. Il 18 agosto del 2011 chiudo il percorso dei cento con Davide Eron Salvadei”.
Il dentro i cento, il fuori dai cento, ha acceso un vivo dibattito a Rimini. E forse anche questo è stato uno dei motivi del successo di pubblico dell’esposizione. La zizzania suscita curiosità.
Marchetti ha lavorato con molti fotografi di prestigio. Col marchigiano Mario Giacomelli, tra i più grandi, ha pubblicato un libro che narrava il dolore dei manicomi. Marchetti: “Ricordo di aver passato molte ore con loro; quando ritornavano per le foto saltavano felici come matti”.
Marchetti ha già nel cassetto un altro libro su Rimini e questa volta sono istantanee in bianco e nero del 1984. Lo sfondo è il Grand Hotel di Rimini, con gli artisti ospiti di Europa Cinema: Mastroianni, Antonioni, Scola. Insomma, un’altra mostra è già pronta.