Il presidente della Fondazione Carim, Massimo Pasquinelli (foto), dopo l’assemblea di domenica scorsa (vai alla nostra diretta web), interviene e ringrazia per le considerazioni giunte a suo favore privatamente e pubblicamente come quelli del presidente della Provincia, Stefano Vitali, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ed il segretario politico del Partito Democratico, Emma Petitti. “Stiamo lavorando per garantire una Banca aderente alle necessità del territorio – ha scritto nella sua nota Pasquinelli. “Sarà un istituto in grado di soddisfare insieme le prerogative di una moderna industria bancaria capace pure di una profonda conoscenza della comunità civile ed economica a cui appartiene”. Domenica al Palacongressi per l’assemblea straordinaria i piccoli azionisti “delusi” dalla passata gestione hanno chiesto a gran voce garanzie di massima professionalità sul managment futuro che andrà ad occuparsi della “nuova” Carim. “Per scegliere coloro che la guideranno – ha dichiarato a tal proposito Pasquinelli – si ricorra unicamente alla valorizzazione delle competenze professionali, alla tutela dell’indipendenza del mandato, alla trasparenza della loro nomina, alla rappresentatività di tutte le componenti private che ne costituiscono l’Assemblea quali i Piccoli azionisti, gli Amici della Fondazione, e gli imprenditori. Niente di meno. Senza scordare che manca ancora molto al raggiungimento del traguardo finale”. Per rendere fino in fondo l’idea, il numero uno della Fondazione ha ricordato Sergio Zavoli “giovane ottantanovenne nel suo ultimo struggente libro ‘ …mettiamoci in viaggio con l’idea che tutto è davanti…”. Sarà interessante – scrive in conclusione il rappresentante di maggiornaza della Banca con sede in piazza Ferrari – e culturalmente appagante ritrovarsi sul terreno di progetti utili alla comunità riminese insieme a tutti coloro che, proprio sulla costruzione del bene comune, porranno l’unica vera discriminante. E sarà anche la fine di questa lunga parentesi che mi ha visto ‘banchiere’ senza esserlo, dopo la nomina alla presidenza della Fondazione proprio durante l’ispezione di Banca d’Italia ed alla vigilia dell’inatteso Commissariamento. Ma prima c’è ancora molto da lavorare”.