IL FATTO
– Una normale abitazione costruita negli anni Settanta consuma 269 Kw/h al metro quadrato. La stessa abitazione tirata su con le tecniche di oggi nella cosiddetta classe A consuma cinque volte di meno, circa 40 Kw/h al metro quadrato.
Partendo da questa fotografia la Regione Emilia Romagna ha fatto proprio una direttiva dell’Unione europea del 2006. La norma è siglata 20-20-20; ovvero entro il 2020, gli stati devono ridurre del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica, ridurre del 20 per cento i consumi energetici e produrre energia da fonti rinnovabili per il 20 per cento in più.
L’unico comune della provincia che ha accolto le ragioni dell’efficienza è Rimini.
L’ingegnere Emanuele Barogi è il coordinatore del dipartimento energia e ambiente del Pd della provincia di Rimini. Racconta: “Il traguardo 20-20-20 è tutto da costruire. Ci vuole la sensibilità e la volontà della amministrazioni comunali, delle associazioni di categoria e dei cittadini”.
“Prima di tutto – continua Barogi – sono del parere che la direttiva regionale debba essere adottata dalla Provincia di Rimini. E da qui poi ai comuni che possono stimolare i privati a migliorare le prestazioni della propria abitazione con dei premi di cubatura; questo perché soprattutto sulle vecchie abitazioni gli investimenti da effettuare sono importanti. Mentre costruire ex novo i maggiori non sono altissimi. Passare dall’edificio di classe C a B vuol dire incrementare la spesa-investimento di un 2 per cento; mentre costruire con la caratteristica da classe A+ si sale del 10 per cento. Credo che gli amministratori abbiamo come obiettivo di incentivare le nuove costruzioni in classe A+. Oltre al risparmio energetico, ai benefici di cubatura, c’è anche un risvolto sociale da non tralasciare: meno emissioni e più ambiente. Credo che la soluzione migliore sia nei benefici di cubatura, cioè più c’è risparmio energetico e più alti devono essere i ‘regali’ di cubatura. A Rimini ad esempio se si costruisce in classe B l’indice passa da 0,7 a 0,8 a metro quadrato. Se si va in A si raggiunge lo 0,9 rispetto al normale 0,7”.
“Soprattutto – argomenta l’ingegner Barogi – chi amministra ha l’obbligo di stimolare la demolizione per il nuovo. Un’altra leva in questo caso potrebbero essere gli sgravi degli oneri di urbanizzazione. E si avrebbero anche altri più, come il meno consumo di territorio. Un discorso a parte invece va fatto per gli edifici pubblici, tipo le scuole, ad esempio, sono tutti di vecchia concezione e ad altissimo consumo energetico. Insomma, il cammino è appena iniziato”.
I NUMERI
Anidride carbonica, edifici grandi produttori
– Sorpresa. Al primo posto per la produzione di anidride carbonica sono gli edifici col 40 per cento del totale. I trasporti incidono per il 32. Chiude la speciale classifica delle emissioni l’industria col 28 per cento.
INCONTRI
Green economy e fonti energetiche rinnovabili
– “Green economy e fonti energetiche rinnovabili”. E’ il titolo di un incontro organizzato da Roberto Piva, consigliere regionale del Pd con gli amministratori del suo partito lo scorso 13 dicembre al ristorante “il mulino” di Misano Adriatico. I relatori: Gian Carlo Muzzarelli (assessore regionale Attività produttive, Piano energetico e sviluppo sostenibile) e Emanuele Barogi.