Rudolf zur Lippe, l’artista filosofo berlinese, sarà per la prima volta a Rimini presso open space di agenzia NFC – via XX Settembre 32 (Galleria Gorza) Rimini, un ex capannone industriale. Taglio del nastro venerdì 21 settembre alle ore 18 per “GRANDS GESTES”, personale del pittore berlinese noto per le sue installazioni in luoghi fortemente significativi, come la facciata bruciata della Biblioteca di Sarajevo.
L’Artista qui a Rimini è protagonista di un evento che, oltre all’esposizione delle opere, prevede momenti culturali di incontro e dibattito.
Questo il programma dal 21 al 23 settembre: Vernice: venerdì 21 settembre ore 18. Sabato 22 ore 20 “Il gesto e l’impronta” incontro con l’Autor. Domenica 23 ore 21 l’artista-filosofo Rudolf zur Lippe si confronta con il critico riminese Alessandro Giovanardi.
Il profilo dell’artista. Le sue istallazioni hanno ricoperto la facciata bruciata della Biblioteca di Sarajevo, le mura interne della chiesa “Marktkirche” di Hannover e quelle nelle miniere Kane a Rammelsberg. Ora, Rudolf zur Lippe è collegato alla WerkstattGalerie di Berlino; vive e lavora a Kloster Hude e Berlino. Di nobile famiglia, dal 1960 il principe Rudolf zur Lippe fu allievo di Charles Fried Graf Dürckheim. Si è laureato nel 1965, ha lavorato come redattore a Propilei-Verlag indi all‘Istituto per le culture musicali extra-europee. Nel 1973 si é abilitato in filosofia sociale ed estetica alla Facoltà di Filosofia dell‘Università di Francoforte. Dal 1971 al 1976 ha insegnato filosofia, sociologia presso la Cattedra di Teoria culturale. Dal 1974 è stato docente di Estetica presso l’Università di Oldenburg. Nel 1981-82 è stato Fellow presso l‘Institute for Advanced Study di Berlino e ha partecipato alla fondazione dell’Istituto di antropologia. E’ stato direttore della rivista “poiesis. modi pratici e teorici di auto-educazione estetica” e ha coordinato iniziative culturali di prestigio. Nel 2005, insieme a Hans-Peter Duerr e Daniel Dahm, è stato co-autore del Manifesto di Potsdam e del Memorandum di Potsdam. Dal 1956 è membro del Corpo Saxonia Göttingen. Nel 1964 alla Galerie Grisebach ad Heidelberg, Albert Schulze Vellinghausen paragona Rudolf zur Lippe a Ben Nicholson, definendone il lavoro un’opera dalla pennellata vitale, dove non vi è un inizio e non vi è una fine … dove tutto è la conseguenza di tutto, come in un cerchio.
Le sue opere sono caratterizzate da una continuità e fluidità nei movimenti, non seguono schemi rigidi … questo perché l’artista è abituato a riflettere e a rapportarsi in diversi campi. Infatti Rudolf zur Lippe è anche uno stimato filosofo, storico ed economista. Il pittore segue il suo istinto e trasmette sui rulli le sue emozioni e le esperienze passate creando opere d’arte di una raffinatezza e di una sensibilità ineguagliabili. Dopo decenni di sperimentazioni diverse – creazione di collage, di film, di esposizioni su argomenti scientifici, di disegni ecc. – dal 2003 Rudolf zur Lippe si concentra su pennelli e inchiostro cinese su rulli, solitamente di una lunghezza di tre metri. Le sue opere sono movimento e leggiadria: si trasformano in figure e movimenti seguendo, col pennello, le energie accolte sui rulli di carta. Si creano così “Ordini diversi“. Dice Adorno: “La forma di ogni utopia artistica, è fare cose di cui non sappiamo cosa sono“.