“Compila” modulistica scientifica per aziende farmaceutiche. Gavetta alla Coca Cola dove fa 12 ore al giorno il sabato e la domenica per poter studiare. Ogni tre anni nuova azienda. Tra i 300 responsabili mondiali di una multinazionale da 40mila dipendenti
PERSONE
– Fiorenzo Savoretti in questo momento sta “compilando” la modulistica scientifica per permettere a due aziende farmaceutica italiane, la Zambon e la Recordati (eccellenza da 4.000 dipendenti di cui essere fieri), lo sbarco delle molecole nel Benelux (Belgio-Olanda-Lussemburgo). E’ uno dei tanti giovani misanesi in giro per il mondo a dare prestigio al nostro Paese. Racconta con una buona dose di sano umorismo e profilo basso: “A scuola me la sono sempre cavata, ma non sono mai stato un primo della classe”. Naturalmente chi scrive non gli crede, ma ne apprezza la riservatezza.
Figlio di Corrado, quella di Savoretti da Misano Monte è quasi una favola, ma più fantasiosa. Con ordine. Siamo nel 2000; Fiorenzo studia biologia a Bologna. Con l’Erasmus chiede Barcellona, come prima destinazione; l’allegria della Spagna attira. Ricorda: “Fortunatamente non vinco la borsa di studio. Finisco in Belgio, ad Anversa nel dipartimento di biologia vegetale; ero l’unico borsista biologo. Prendo lezioni di fiammingo da una giovane insegnante, Zoe. Che poi diventerà mia moglie. Torno a Bologna e mi dico che mi devo dare una mossa a finire il corso di laurea. Do 8-9 esami in nove mesi. Chiedo di fare la tesi in Belgio”. Nel frattempo il giovane misanese padroneggia tre lingue: olandese (sarebbe poi il fiammingo): il francese e l’inglese.
La sua avventura belga parte dalla gavetta. Trova lavoro per un anno e mezzo alla Coca Cola in un ruolo non da laureato. Riprende in mano i libri per un master come coordinatore ambientale. Per poter studiare, chiede di poter lavorare il sabato e la domenica per 12 ore al giorno. Nonostante che Anversa sia uno dei principali poli chimici europei, Fiorenzo non trova un lavoro adeguato. Trova però un nuovo lavoro alla Sgs, un’azienda svizzera con capitale Fiat e dalla quale è passato come amministratore delegato anche Sergio Marchionne, attuale boss Fiat. Qui ha inizio la sua carriera come consulente farmaceutico. Stila i dossier per registrare i farmaci nei vari ministeri della Sanità in giro per il mondo. Alla Sgs resta due anni e mezzo. Poi la stessa Sgs presta il giovane Savoretti come consulente alla Johnson & Johnson.
Attraverso un collega va alla multinazionale americana Quintiles. Colosso da 40mila dipendenti, si occupa di studi clinici; cioè i medicinali prima vengono testati sugli animali, poi sulle persone sane. Infine, se tutto va secondo i protocolli, si passa agli ammalati. Fiorenzo Savoretti diventa uno dei 300 responsabili internazionali.
Dal grandissimo al piccolissimo; dopo due anni e mezzo di Quintiles cambia la giostra della sua vita. Passa alla Mpi Archemin. Nove persone, una struttura minuscola e dinamica. Afferma Fiorenzo, che tre volte l’anno fa ritorno a Misano Monte: “Ho sempre svoltato nei momenti giusti. Quando sento di essere padrone di quello che faccio, sento che devo cambiare per trovare nuovi stimoli”.
La moglie Zoe professoressa d’inglese all’Università, due figli, quando vengono in Italia fanno provviste di piadina, Caffè Pascucci e bagnoschiuma Paglieri. Della cucina italiana non si fanno mancare nulla.
A chi gli chiede dell’Italia, del lavoro e dei giovani, racconta: “Se fossi rimasto in Italia sarei andato in depressione. In Belgio, i giovani a 22 anni sono già fuori di casa a lavorare. La società è molto competitiva, ma se resti a spasso ricevi un sussidio di 1.200 euro al mese dallo Stato. In Italia, si è troppo protetti dal nucleo familiare. E non solo”.