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Ore 9,44 – Ha inizio l’Assemblea prende la parola il Commissario Piernicola Carollo. Banca Carim, lo ricordiamo, è stata posta in amministrazione controllata con Ministero del Tesoro il 29 settembre 2010 per “gravi irregolarità nell’amministrazione e violazioni normative, gravi perdite patrimoniali nonché per gravi inadempienze nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento del gruppo bancario, con particolare riferimento alla controllata Credito Industriale Sammarinese” (CIS). Gli obiettivi dell’Assemblea straordinaria e la fine del commissariamento.
Ore 10,30 – Nel suo intervento Piernicola Carollo ha evidenziato le cause della crisi. Fattori esogeni (esterni) ed endogeni (interni). Tra questi la “forte crescita dimensionale non accompagnata da un adeguamento organizzativo e dei controlli”. Inoltre i Commissari citano il cambio del sistema informativo verso il quale non si sarebbe prestata la dovuta attenzione. Carollo ha rilevato anche l’importante “gap generazionale” ovvero il fatto che il 25% del personale abbia meno di 5 anni di anzianità. In relazioni a quelli esterni, ricade sulla perdurante crisi economica e finanziaria ed i relativi impatti sulla redditività, il rischio di credito elementi negativi sull’ordinaria gestione dell’attività bancaria la responsabilità dell’attuale stato di crisi. Elevata concentrazione degli impieghi. I primi 50 principali clienti avevano il 30% degli impieghi e in pochi settori per la maggior parte nel settore immobiliare e delle costruzioni. Ricordiamo che Banca Carim effettua il passaggio da “piccola” a “grande” banca tra il 2001 e il 2002 quando nel 2001 arriva nella sede di Piazza Ferrari, e occupa subito la poltrona di vice direttore generale, il Rag. Alberto Martini. Alle 10 ha preso la parola Riccardo Sora che sta illustrando tutta la situazione patrimoniale e consolidata al 30 settembre 2009. E’ stata inoltre evidenziato come le sempre più stringenti normative di Banca d’Italia “impongano” alle banche il ruolo di “enti di interesse pubblico”. Si vedano a questo proposito le Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche del marzo 2008; Circolare 263 “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”; Circolare 229, Titolo IV, Capitolo 11 “Sistema dei controlli interni”. Insomma, Banca d’Italia ha dato delle regole. “Ci vuole attenzione ad erogare il credito” dice un azionista che dice di esserci “nato” nella banca.
Ore 11,00 – Con la ricapitalizzazione la banca potrà riorganizzare la popria attività. La situazione dei coefficienti patrimoniali post aumento della Banca risulteranno, sulla base dei dati al 30 settembre 2011, i seguenti: Tier 1 passerà da 4,38 a 8,10 e il Total Capital Ratio da 5,62 a 9,32. Ricordiamo che il 23 novembre 2010, la società di rating Standard & Poor’s, in relazione all’esposizione al rischio creditizio della Banca e alle incertezze sulla evoluzione della partecipata sammarinese, ha assegnato a Banca CARIM il rating da BB a BB-. Da pochi minuti hanno preso la parola i Soci di minoranza. Emergono polemiche, rabbia, fatti e questioni che i piccoli azionisti affrontano con grande precisione, orgoglio e determinazione. Fino ad ora sono intervenuti Pierdomenico Mattani, Mario Donati e il Sig. Poggioli. Ne seguiranno altri. Hanno a loro disposizione tre minuti. Il filo conduttore è che ci si augura che i nuovi amministratori non siamo gli stessi che hanno creato questo “disastro”.
Ore 11,05 – “Mai più”. Sintetizza così azioni Paolo Conti, presidente del Comitato dei piccoli azionisti. “Fondamentale la trasparenza, informazione e divulgazione dei dati perchè la ricapitalizzazione non si faccia solo con una mera logica di investimento, con la testa, la gente che c’è qui e ci metterà altri soldi lo farà col cuore, basta dargli delusioni.”
Ore 11,30. Sono in corso altri interventi dei soci che definiscono “sciagurata” la precedente gestione e ci sono responsabilità precise non anonime con danni enormi per l’economia generale e di tante famiglie. Nella classe dirigente tante persone – dicono i piccoli soci – non potevano non sapere quello che stava succedendo. Emerge preoccupazione, “fatti gravissimi di cui non si sa nulla e di cui si dovrebbe occupare la Magistratura” dice un piccolo azionista. Ma Carim, i piccoli azionisti, molti di loro la vogliono, deve rimanere della città di Rimini! esclama un altro piccolo azionista. Rimini non può fare a meno della Carim, si dice. Ci sono ragioni di cuore e di interesse. Ricordiamo alcuni recenti dati prima del commissariamento dal 2005 al 2009. Utile d’esercizio: 23,08 – 19,09 – 20,19 – 8,34 – 18,17. Patrimonio netto (escluso utile d’esercizio) sempre dal 2005 al 2009 pari a 349,46 – 364,20 – 377,20 – 378,12 – 382,04. Il Cda di allora, in una fase cruciale, era composto dal Dott. Fernando Maria Pelliccioni, il vice presidente era il Geom. Serafino Succi e i consiglieri Rag. Giancarlo Bonori, Avv. Roberto Ferrari, Dott. Mauro Gardenghi, Arch. Mauro Ioli, Cav.Rag. Luciano Liuzzi, Ing. Raffaele Mussoni, il Cav. Franco Paesani il Dott. Gianfranco Vanzini e l’Ing. Ulderico Vicini. L’ultimo Cda di Carim relativo al 169° esercizio quello del 2009 pre commissarimento era invece composto dal Rag. Giuliano Ioni, l’Ing. Bruno Vernocchi, il vice Presidente Avv. Gianluca Spigolon, il Geom. Attilio Battarra, Dott. FabioBonori , Alduino Di Angelo,Vincenzo Leardini, Dott. Giancarlo Mantellato, Franco Paesani, il Dott. Paolo Salvetti, il Dott. Claudio Semprini Cesari. Ex-dirigenti della Banca Carim in carica dal 2007 ad aprile 2010 sono stati multati dalla Banca d’Italia per circa 860 mila euro in tutto. Gli interessati hanno sempre dichiarato di aver agito correttamente.
Ore 11,46 – E’ appena intervenuto Giovanni Gemmani. “Un appoggio all’aumento di capitale è doveroso” ha detto.
Ore 12.08 – Siamo al diciassettesiomo intervento dei soci di minoranza. “Tanti problemi non sono imputabili a noi piccoli ma ai consiglieri e alla Fondazione. Non siamo noi che abbiamo deciso che la Carim dovesse espandersi in mezza Italia. Noi piccoli azionisti non siamo mai stati ascoltati”. C’è una parola che manca in questo dibattito, dice un socio, “scusate, abbiamo sbagliato” nessuno lo dice. Qui non si parla ad esempio delle questioni sammarinesi “riciclaggio, esportazione di valuta” di tutto questo non si parla. Se un’azione passa da 21 a 5 ci deve essere qualche colpevole. C’è una preoccupazione: la ricapitalizzazione basterà per risolvere i problemi? Interviene la prima donna, Anna Fabbri che ringrazia i Commissari per vare portato chiarezza nella situazione della Banca. “Prima di dare il mio voto vorrei avere la possibilità di sapere se chi ha portato a questa situazione rimane oppure no. Questo è il ventesimo intervento.”
Ore 12.10 – Interviene il presidente di Fondazione Carim, Massimo Pasquinelli, prende la parola e in prima battuta replica con fermezza e decisone alle polemiche, chiedendosi se le questioni siano poste per ignoranza o malafede. “La Fondazione è una cosa, la Banca è un’altra cosa. Sto prendendo le distanze? Noi siamo privati, siamo pronti a fare un patto con i privati per garantire l’autonomia della banca cambiando, a questo punto andiamo avanti la crisi è un’occasione per cambiare. Gli urlatori in questa sala sono limitati, la crisi va governata e guidata con un processo di cambiamento. Prendiamo atto della relazione dei Commissari. In pochi giorni invidvidueremo la figura del manager che si occuperà della Banca perchè sia conosciuto il suo nome entro pochissimi giorni”. Prima del commissariamento la Fondazione è proprietaria per il 71 % di Banca Carim, post aumento intorno al 51%.
Ore 12.21. Carollo: “L’insider trading (alcuni azionisti di minoranza hanno fatto notare “strane” vendite di consistenti pacchetti azionari poco prima del commissariamento dunque a 21 euro contro la quotazione attuale di 5, ndr) è un reato, la Procura di Rimini tramite la Guardia di Finanza ha svolto delle indagini. Ma su questa materia non ho nulla dire perche nulla posso dire, alcune questioni sono state archiviate per altre ci possono essere ancora indagini in corso”. A questo proposito ricordiamo anche che a luglio 2011 la Guardia di Finanza nel corso di un filone dell’indagine forlivese “Re Nero” denuncia 114 impiegati di Banca Carim, per lo più cassieri (titolare dell’inchiesta è il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli) per violazione delle norme antiriciclaggio per la mancata registrazione dei clienti su una serie di versamenti. Le violazioni sarebbero “formali” e non trascurabili. Ma il 28 luglio 2011 la Procura comunica di non aver intenzione di procedere contro i 114 impiegati denunciati. Nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati.
Ore 12,25 – Carollo: “La nuova ammministrazione che si instaurerà dopo l’aumento di capitale dovrà fare le proprie scelte strategiche in base alle rilevazioni che noi abbiamo fatto”. INIZIA LA VOTAZIONE.
Ore 13,05 – E’ stata dichiarata chiusa l’Assemblea con la variazione dello statuto approvata con 24.253.342 azioni pari al 99,8649%. Una giornata non senza tensioni e urla che hanno costretto il Commissario Carollo a richiamare, almeno in tre occasioni, ordine e contegno in sala.