Una serata semplice, bella e senza tanti fronzoli per premiare il merito di un gruppo di donne che quotidianamente svolgono con passione e senso del dovere il proprio compito. Così, in questo clima, ieri sera presso il Teatro Rosaspina di Montescudo ha avuto luogo la prima edizione e la consegna del Premio “Montescudo per le Donne”. Hanno partecipato la consigliera provinciale alle pari opportunità Leonina Grossi, il sindaco del Comune di Montescudo, Ruggero Gozzi (nella foto grande al centro), e gli assessori Elena Castellari e Gilberto Arcangeli. Premiate con una targa donata dall’Amministrazione comunale ed una pergamena dell’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia, Elisabetta Rosaspina, “cittadina montescudese d’adozione”, nella vita professionale giornalista corrispondente dall’Estero per il Corriere della Sera e pronipote di Francesco Rosaspina, originario di Montescudo, uno dei maggiori incisori del Settecento e tutte le donne operatrici della Casa Protetta “S. Fantini”. Ecco le motivazioni. Per la giornalista di Via Solferino a Milano il riconscimento gli è stato attribuito per “l’impegno e la professionalità sempre profusi nell’espletamento della propria professione e per il coraggio dimostrato in occasione del suo rapimento avvenuto in Libia a fine agosto 2011”, mentre per le donne della Casa Fantini perchè “si occupano quotidianamente dei degenti ricoverati nella struttura, con professionalità, umanità e con la dedizione di una buona “madre di famiglia”, sempre presenti e disponibili anche in situazioni di grave disagio come accaduto durante lo scorso mese di febbraio, per gli eccezionali eventi atmosferici.”.
“Di solito vengo a Montescudo un paio di volte all’anno – ha detto Elisabetta Rosaspina – ma era da un anno e mezzo che non riuscivo a tornare. Grazie per questa accoglienza, mi sento a casa”. Visibilmente emozionata, grata e gentile con tutti, la giornalista Elisabetta Rosaspina si è a lungo intrattenuta sul palco a scambiare due parole con le “colleghe”.