E’ passata la tesi della procura. Per Aeradria non c’è più niente da fare: i libri vanno in tribunale. La notizia è arrivata nel pomeriggio di oggi. Ma era nell’aria. Proprio ieri in Camera di Commercio l’ennesimo quasi disperato appello delle categorie economiche per invocarne il salvataggio. Questa l’ultima ‘carta’ giocata dalla società per rafforzare il concordato presentato al tribunale che metteva a disposizione altri 5 milioni rispetto a quanto già accordato: 2 derivanti dall’emissione di un prestito obbligazionario, 1,3 milioni derivanti dalla emissione di un “minibond” e risparmi a seguito di accordi sindacali per complessivi 1,7 milioni. Evidentemente non è bastato. Già nominato un curatore fallimentare, sarà Renato Santini. Il tribunale conferma che il ‘Fellini’ potrà andare avanti in esercizio provvisorio. Un’ipotesi che invece la stessa società, proprio nel vertice di ieri, aveva posto tra le prime tragiche conseguenze del fallimento. “Se Aeradria dovesse invece fallire – aveva dichiarato ieri il nuovo direttore generale di Aeradria Paolo Trapani (nella foto il secondo da sinistra) – la concessione ENAC cadrebbe ex lege e non si possono immaginare i tempi che ci vorranno per poter far ripartire l’aeroporto. Una soluzione comunque incomprensibile anche a fronte dei 4mila passeggeri che solo sabato sono transitati per lo scalo di Miramare”. Ci sarà modo di chiarire tutto nei prossimi giorni.
Durissimo il commento del Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle Regione Emilia-Romagna. “La gestione dell’aeroporto Fellini è stata a dir poco scandalosa. Ora staremo a vedere se anche criminale. Ci sono milioni di euro che non si capisce dove siano finiti, continue ricapitalizzazioni fatte con soldi pubblici e proposte di concordato in tribunale. Il tutto, segnalato più volte dai revisori dei conti e dai nostri i consiglieri comunali riminesi che fin dal 2011, analizzando accuratamente i bilanci, si sono accorti della situazione fallimentare di Aeradria, avvisando le amministrazione e depositando un esposto in Procura. Nessuno oggi può dire che non sapeva. E la Regione, che parte ha in questa storia? Proprio durante la discussione in Tribunale del nuovo concordato, è emerso un nuovo ammanco: un “buco” di bilancio, pare di 15 milioni di euro, “celato” nelle società satellite di Aeradria, “Air” e “Riviera di Rimini promotions”, entrambe peraltro fallite. La Provincia ha provato forse a “rimediare”, tanto che il Presidente della Provincia Stefano Vitali e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, entrambi Pd, sono indagati oltre che per falso in bilancio e ricorso abusivo al credito, anche per abuso d’ufficio. Tutto questo senza che in Regione si siano accorti di niente?”
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