Caro Agosta – scrive Pazzaglia. La tua risposta, che non entra nel merito ma tende solo a denigrarmi sul piano della coerenza personale, suona come un’ammissione di responsabilità. D’altro canto l’inazione della tua compagine amministrativa è evidente. Sono passati 18 mesi dall’inizio del mandato e non siete riusciti a fare nulla di rilevante. Potrei citare i dati su questo primo terzo di legislatura che vede il numero più scarso di sedute degli ultimi 10 anni. Potrei chiederti che ci stanno a fare la metà degli assessori della Giunta visto che in un anno e mezzo hanno portato a malapena una delibera in Consiglio. Ma penso sia del tutto inutile. Ogni giorno che passa appare sempre piu’ chiaro che le elezioni anticipate sono l’unica via percorribile per uscire da questo pantano in cui ci avete cacciato.
Per il bene di Rimini. Speravo avessi la forza di rispondermi nel merito ma visto che hai solo la pretesa di dare lezioni di coerenza agli altri vorrei rammentarti alcuni fatti realmente accaduti. Se fosse stato per te oggi a Rimini non ci sarebbe più il Teatro Novelli! Ricordi? Dicevi che avremmo dovuto abbattere il Novelli per farci un condominio di prima classe. Se fosse stato per te oggi nell’ex camping “Carloni”, l’unico polmone verde di Viserbella, ci sarebbero decine di appartamenti. E sempre secondo te avremmo dovuto dare il là alla più grande colata di cemento dal dopoguerra ad oggi in tutta l’area di Rimini Nord. Ricordi con quanta enfasi dicevi che sarebbe stato sufficiente l’indice di edificazione dello 0,2? Col piccolo particolare che sarebbe stato spalmato su ogni mq di Rimini Nord. Ricordi lo Stadio? Eri pronto a votare il motore immobiliare da 120mila mq senza fare una piega! E volevi anche che venissero costruiti centinaia di appartamenti a Rimini Sud, usando come pretesto una volta la Colonia Murri e la volta dopo il sottopasso di Via Portofino. Avresti soffocato tutta Rimini pur di portare avanti la politica urbanistica del PD. Eri talmente avvolto dal sacro fuoco dell’urbanistica che molti si chiedevano con malizia se ci fossero anche motivi di carattere personale. Manco fossi stato un architetto….perdona la battuta. Ti ricordi gli ultimi mesi di legislatura? Una pioggia di mattoni, in Consiglio volavano colate di cemento da tutte le parti e tu li hai votati tutte, ma proprio tutte.
Ricordi infine quando il sottoscritto fu espulso dal gruppo consiliare da te presieduto, reo di aver contrastato la politica urbanistica del PD? Caro Agosta, sentire parlare te e i tuoi compagni di Partito di sviluppo qualitativo dopo tutte le vagonate di mattoni che avete votato mi fa tornare in mente il titolo del giornale di satira “Cuore” che scriveva a caratteri cubitali: “Hanno la faccia come il c….”. Ricordami di regalartene una copia.
LA PROVOCAZIONE DI PAZZAGLIA CON LE TRE DOMANDE (del 15/01/2012)
LA REPLICA DI AGOSTA (del 15/01/2012)