Per affrontare l’immenso problema dell’erosione si sta facendo e spendendo molto (vedi più avanti nell’articolo le cifre in ballo). Pare non ci sia altra soluzione. Questa mattina nuovo incontro tra i tecnici dell’amministrazione comunale della Perla e quelli dell’Autorità di bacino (ex Genio Civile) per fare il punto sullo stato di avanzamento del sabbiodotto di Riccione, l’opera progettata per difendere dall’erosione marina la costa di Riccione fino al confine con Misano Adriatico. Un altro importante tassello sulle strategie di difesa che sono in corso un po’ su tutta la Costa adriatica.
Il resconto che leggiamo ci dice che il 30 aprile verrà consegnata la draga comunale, la cui potenza è stata aumentata proprio in funzione della sua applicazione al nuovo impianto. L’adeguamento della draga ha un costo di 578 mila euro, in parte a carico del Comune di Riccione in parte coperti con un contributo regionale di 220 mila euro. Entro il 20 aprile sarà anche completata la stazione di pompaggio (buster) realizzata in piazzale San Martino. I primi giorni di maggio serviranno a mettere a punto l’impianto, verificando la tenuta di tutti gli innesti. Il collaudo vero e proprio avverrà entro la prima metà di maggio, secondo le condizioni meteo-marine. Le aree in cui verrà testato l’impianto, come ovvio, saranno proprio quelle maggiormente colpite dalle mareggiate dei mesi scorsi, le zone di spiaggia 5-6 e 16-17. Il ripascimento usuale, con sabbia trasportata da autocarri, partirà invece nei prossimi giorni e potrà contare su 20 mila metri cubi di sabbia. Verrà garantito,in sostanza lo stesso livello di ripascimento degli scorsi anni.”
Una nota molto positiva – ha ricordato il primo cittadino Massimo Pironi – è anche l’obiettivo centrato da parte dell’Assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo, di ottenere un nuovo stanziamento di 500 mila euro, oltre ai 200 mila euro già disponibili, per la difesa della costa (da Bellaria a Cattolica) in caso di mareggiate impreviste nei mesi estivi. Il sindaco Pironi ha inoltre difeso la scelta compiuta negli da Riccione di non tentare di combattere il fenomeno dell’erosione con difese rigide (le scogliere in pietra) ma di adottare una linea di difesa “morbida”, più compatibile con l’ambiente e, alla fine, più funzionale per contrastare un fenomeno, quello dell’erosione marina, con cui bisogna convivere, non potendolo combattere in maniera definitiva.
Presenti stamane anche i rappresentanti delle Cooperative bagnini e delle categorie economiche cittadine. Per l’Amministrazione comunale oltre al Sindaco, il Dirigente ai lavori pubblici e alle infrastrutture Baldino Gaddi e il Dirigente del Servizio tecnico di bacino Romagna, sede di Rimini, l’ingegnere Sanzio Sammarini, a cui è affidata la direzione dei lavori.
LE CAUSE DELL’EROSIONE COSTIERA
Le cause dell’erosione possono essere tante, anche un mix di tutti i fattori che seguono. Che sono naturali, come il livello del continente e del mare, ma anche meteo-climatici. Quindi la situazione cambia a seconda del regime (termobarico, pluviometrico, anemometrico). Poi ci sono le correnti e il moto ondoso, il differente apporto detritico (litologia dei bacini; morfologia dei bacini; evoluzione fluviale).
Completa l’elenco la morfologia costiera: tipologia; articolazione della linea di costa; profilo batimetrico; granulometria. Le cause possono anche essere antropiche, ovvero “esterne”, per tuttigli interevnti che si compiono sull’ambiente naturale per adattarlo a specifiche esigenze umane.
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