Non si è fatto in tempo a prendere confidenza con alcuni acronimi che è già cambiato tutto. “E’ ancora difficile fare proiezioni e calcoli sull’impatto che la Legge di stabilità varata dal Consiglio dei Ministri avrà su Rimini” ha dichiarato l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini Gian Luca Brasini. – Siamo in una fase di studio, nel tentativo di districarci nella giungla di acronimi e nuove normative, senza avere un testo sottomano e senza numeri di riferimento. Per questo, ad oggi, qualsiasi simulazione potrebbe essere fuorviante. Qualche considerazione però si può già fare. A partire dal fatto che ci troviamo a fare i conti con la terza modifica alla tassazione sugli immobili compiuta nel giro di tre anni. Cambi di direzione che hanno creato confusione nei cittadini e messo sotto stress l’ufficio tributi e tutto il sistema amministrativo, a discapito ancora una volta dei cittadini”.
Non mancano certo aspetti poco chiari sulle cifre. “Anche questa Legge di stabilità ci lascia delle perplessità – spiega Brasini – in primis perché se ne discute senza sapere ancora i trasferimenti dello Stato agli enti locali del 2013, la cui pubblicazione è stata preannunciata (con tanto di norme di legge) e altrettante volte slittata. La domanda di fondo è semplice: se lo stanziamento di fondi statali sarà solo di 1 miliardo a fronte dei 4,5 miliardi di valore dell’Imu sull’abitazione principale, la parte mancante (3,5 miliardi) chi la metterà? Non vorremmo che il costo di tutta l’operazione dell’abolizione dell’IMU sull’abitazione principale si scaricasse, ancora una volta, sui Comuni e sui loro cittadini. Inoltre, se così fosse, il presunto aumento dell’autonomia impositiva dei sindaci, servirebbe solo a coprire i buchi dello Stato e non a costruire città migliori. Sulla TASI (la tassa sui servizi indivisibili) poi ci sarebbe tanto da dire, anche se in concreto non sembra altro che l’Imu chiamata con altro nome, visto che la Tasi sarà pagata anche dal proprietario di un’abitazione principale. Il proprietario di seconde case, o altro immobile, pagherà invece IMU e TASI, con l’effetto d’introdurre una doppia tassazione sull’immobile. La TASI sarà pagata in quota parte anche dagli affittuari, una scelta penalizzante per chi – solitamente – ha una capacità contributiva inferiore. A questo si aggiunge la Trise, il tributo per i rifiuti, dove pare che non ci siano modifiche: tutti continueranno a pagare. In linea generale, è doveroso evidenziare che ci sono degli aspetti positivi nella Legge annunciata dal Consiglio dei Ministri, come l’allentamento del patto di stabilità, il taglio del cuneo fiscale e l’annunciata esclusione di nuovi tagli nei trasferimenti ai Comuni. Questi “principi” in qualche modo positivi, si scontrano però, con un importo della manovra risibile, che poco può incidere sulle dinamiche degli enti locali, che mai come in questa fase hanno bisogno di certezze e risorse per garantire i servizi ai cittadini.”
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