di MILENA ZICCHETTI
L’idea, davvero molto originale, è di Maurizio Cortese, gastronomo appassionato napoletano. La realizzazione, del maestro artigiano Marco Ferrigno, erede della grande tradizione presepiale napoletana. Nasce così, a San Gregorio Armeno in provincia di Napoli, la famosissima via dei presepi, il primo presepe al mondo in cui protagonisti sono i grandi chef italiani.
Sono 27 le statuine e vanno da Massimo Bottura, passando per Gualtiero Marchesi per arrivare al nostro Pier Giorgio Parini chef del Ristorante Il Povero Diavolo di Torriana. “Quando me l’hanno comunicato non ci potevo credere!” ha raccontato lo chef alla piazzarimini.it. “Questi presepi sono conosciuti per le rappresentazioni di personaggi famosi, che tutti conoscono. Aver inserito quest’anno anche la categoria degli chef, è un segno positivo, vuol dire dare un volto alla cucina italiana. Il fatto poi che ci sia anche io… bhé sono soddisfazioni.” Rigorosamente realizzato a mano, così come vuole l’antica tradizione partenopea, questo particolare Presepe si presenta come una sorta di guida gastronomica e ogni anno verrà aggiornato con l’aggiunta o la fuoriuscita di qualche chef. A confermarlo lo stesso ideatore Maurizio Cortese che comunica: “si tratta di un omaggio ai grandi interpreti della cucina italiana in chiave schiettamente partenopea. Il Presepe è però un work in progress e ogni anno sarà aggiornato con volti nuovi. L’idea è quella di creare una sorta di insolita guida figurata e tridimensionale dove ogni anno entreranno o usciranno nomi della scena nazionale”.
Oltre al nostro Pier Giorgio Parini del Ristorante Il Povero Diavolo, ecco gli altri chef rappresentati nell’edizione 2013: Massimo Bottura, lo chef de l’Osteria Francescana; Heinz Beck de La Pergola dell’Hotel Hilton; Niko Romito patron del Ristorante Reale di Castel di Sangro; Davide Scabin chef patron del ristorante Combal.zero a Rivoli; Enrico Crippa, ultimo tre stelle Michelin nell’edizione 2013 con il suo Piazza Duomo di Alba; Gualtiero Marchesi, uno dei padri della cucina italiana; Alfonso ed Ernesto Iaccarino, due generazioni di chef nella cucina del Don Alfonso 1890; Alfonso Caputo con la sua Taverna del Capitano di Marina del Cantone; Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante di Senigallia (rappresentato con in mano una guida del Gambero Rosso con sulla copertina una croce nera a rappresentare la discussa retrocessione nell’edizione 2014 della guida); Carlo Cracco, lo chef mediatico giudice nella trasmissione Master chef e patron dell’omonimo ristorante di Milano, due stelle Michelin; Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa; Nadia Santini, beata tra gli uomini, chef del ristorante Dal Pescatore; Paolo Lopriore patron de Il Canto; Andrea Berton che a Milano ha aperto tre diversi ristoranti tira il carro del trasloco dopo aver lasciato le cucine del Trussardi alla Scala; Aimo Moroni dello storico milanese Il Luogo di Aimo e Nadia; Antonello Colonna, portavoce della cucina romana con il suo Open Colonna al Palazzo delle Esposizioni; Gianfranco Vissani, rappresentato con un microfono in una mano; Massimiliano Alajmo chef de Le Calandre; Fulvio Pierangelini fondatore del ristorante Il Gambero Rosso di San Vincenzo; Antonino Cannavacciuolo, chef del suo ristorante Villa Crespi sul Lago D’Orta, rappresentato come nella trasmissione televisiva “Cucine da incubo” con in mano due grossi coltelli; Angelina Ceriello, è l’altra donna presente, regina delle cucine del ristorante E’ Curti di Sant’Anastasia (Na).
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