Abbuttuto per il 90% nel 1943 dalle micidiali bombe della Seconda Guerra Mondiale, il Teatro Galli sembra definitivamente destinato a ritornare agli antichi splendori. Dopo l’ennesimo stop arrivato giugno scorso a causa di un ricorso al Tar regionale (poi respinto) da parte dei secondi classificati al bando di assegnazione dei lavori, ieri i lavori sono ufficilamente ripresi. A condurli un raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Cooperativa Edil-Strade Imolese – Cesi Società Cooperativa (Imola) e Coop. Costruzioni (Bologna). “E’ una giornata importante per Rimini, la nostra città è in marcia e oggi si appresta ad affrontare una nuova impegnativa tappa – ha dichiarato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi (nella foto nel corso della conferenza stampa, alle sue spalle il cantiere). Oggi facciamo un passo avanti verso il raggiungimento di un altro obiettivo prioritario, riconsegnare il Teatro Galli alla città e ricucire una ferita aperta da troppo tempo. Con oggi si aprono i lavori per il corpo centrale del teatro, al termine dei quali la città avrà a disposizione un grande motore culturale, che si aggiungerà al Fulgor, all’ala moderna del Museo, alla Far. E’ l’ennesimo segno della direzione di marcia che abbiamo intrapreso: ci lasciamo alle spalle uno sviluppo che era fondato su altri “motori”, puntando sulla qualità e sulla cultura. Per riqualificare il centro storico non esiste intervento più forte che riaprire il Teatro Galli: la città ha bisogno di funzioni, di luoghi identitari”. L’intervento vale 17.770.000 euro e gode del finanziamento di 4,8 milioni nell’ambito del Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013. Direttore generale dei lavori è l’architetto Carmine Cefalo, responsabile del procedimento invece il dirigente dell’Unità progetti speciali Massimo Totti.
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