Con la firma del “ Protocollo d’intesa per lo sviluppo delle attività coordinate e congiunte per la prevenzione e il contrasto del lavoro nero e irregolare nel settore edile” si compie in provincia di Rimini un uleriore passo verso la legalità nel mondo del lavoro. Che punta anche oltre: verso la possibilità di fissare criteri che identifichino “l’azienda etica”, quella cioè che impronta la propria azione imprenditoriale a criteri di responsabilità, correttezza e trasparenza.
Hanno aderito Prefettura, Provincia di Rimini, Direzione Territoriale del Lavoro, Direzione provinciale Inail, Direzione provinciale Inps, Direzione provinciale Agenzia Entrate, Azienda Usl di Rimini, Camera di Commercio, C.g.i.l., C.i.s.l., U.i.l., Cassa edile Rimini, Ance, Confartigianato, C.n.a., Cassa edile artigiana, Legacooperative e Confcooperative.
L’atto, sottoscritto da tutte le principali realtà del territorio – si legge in una nota della Prefetture – prende anche atto delle mutate tipologie di irregolarità e, di conseguenza, della necessità di una rimodulazione delle azioni di contrasto, che oggi devono necessariamente contemplare anche l’impropria classificazione di lavoro autonomo per celare rapporti lavorativi a tutti gli effetti subordinati. Oltre a ciò anche il parziale o totale occultamento della prestazione lavorativa (c.d. lavoro grigio) tale da configurare condizioni di elevato sfruttamento e il prolungamento dell’orario di lavoro nei contratti part-time.
Dal punto di vista operativo sarà predisposto un “piano d’azione per l’attività di vigilanza congiunta”, attraverso il quale saranno previste una serie di attività congiunte e coordinate, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni di interventi e massimizzare l’efficacia dell’attività di controllo sul territorio (a tali attività, oltre all’impegno delle forze dell’ordine, prenderanno parte l’azienda sanitaria, la direzione territoriale del lavoro, l’inail, l’inps, i vigili del fuoco). Tra gli impegni assunti dai soggetti firmatari vi è anche quello di verificare la possibilità di attivare uno sportello per offrire assistenza ed informazioni ai lavoratori, alle aziende, ai professionisti ed alla cittadinanza in genere, sul rispetto delle norme e delle disposizioni mirate alla sicurezza e alla salute negli ambienti di lavoro. I risultati derivanti dal protocollo in argomento saranno oggetto di monitoraggio, anche ai fini di eventuali correttivi operativi, da parte di un Osservatorio permanente istituito presso la Prefettura.
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