“Il Parco museo – scrive l’On.Arlotti – è stato istituito nel 2005 per onorare generazioni di minatori che attraverso un lavoro duro e pericoloso hanno contribuito in modo significativo alla nascita e allo sviluppo del comparto chimico-minerario italiano, all’altezza nei nostri partner europei. Oggi il Parco è localizzato nel territorio di entrambe le regioni e assicura il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, scientifico e storico-sociale dei siti legati alla cultura mineraria”. Il Parco – si legge ancora nella nota – comprende attualmente i siti della miniera di Perticara, di quella di Cabernardi e le solfare Bellisio. La proposta di legge presentata da Arlotti e firmata anche dalla collega Emma Petitti e dai deputati PD dell’Emilia-Romagna e delle Marche, prevede l’ampliamento dell’area di competenza del museo anche alle miniere di zolfo dei Comuni di Cesena e Urbino. Verranno conseguentemente modificate la denominazione e la composizione del Consorzio di enti soci.
“L’area solfifera romagnolo-marchigiana si estende dal cesenate al fabrianese, passando per il Montefeltro. A Perticara – ricorda Arlotti – la presenza di un grande giacimento solfifero ha dato precocemente origine ad un’intensa attività industriale. E’ stato un microcosmo legato indissolubilmente alla produttività della miniera ed a scelte di politica economica dell’industria italiana. Con l’ampliamento dell’area di competenza del museo minerario l’intera vena solfifera della Romagna risulterebbe ricompresa finalmente in un unico parco, coronando gli sforzi di valorizzazione sin qui intrapresi”.
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