Si è svolto oggi il 4° pellegrinaggio organizzato da Associazione Papa Giovanni XXIII e Diocesi di Rimini. “Fuori le sbarre”: vicino ai detenuti, perchè come diceva don Oreste “l’uomo non è il suo errore”. In provincia lo scorso anno 103 persone hanno usufruito di pene alternative, ad oggi accolte dalla Comunità Papa Giovanni XXIII ce ne sono 60. La recidiva di reato, rispetto a chi vive il carcere, scende per loro, dall’80% al 10%, e la collettività risparmia circa 8mila euro al giorno.
Quest’anno l’iniziativa a carattere nazionale, ha visto camminare (nella foto i partecipanti all’Arco d’Augusto si dirigono vrso il Duomo) fianco a fianco tanti volontari del mondo cattolico, operatori carcerari e detenuti che scontano pene alternative. In marcia per chiedere rispetto anche per le inumane condizioni di vita detentiva, oltre un centinaio di persone che hanno camminato pregando e cantando e portando la loro testimonianza di vita e di speranza, dalle carceri riminesi, fin sul sagrato del Duomo di Rimini, attraversando tutta la città dietro alla croce. Storie come quella di Edoardo poco più che ventenne, dal Cile in Italia a 7 anni, in affido. Poi la ribellione, lo spaccio, il carcere, e ancora il carcere. Oggi è accolto alla casa madre del Perdono. Circondato d’amore oggi riesce a guardare al futuro. “In carcere il tempo passava e mi sentivo inutile. Oggi mi sono aperto, lavoro sulle ferite, e faccio servizio per gli altri, e un importante lavoro interiore”. Simile a questa la storia che si incrocia di Antonio padre giovanissimo separato con 4 figli, alla quarta carcerazione era disperato e aveva perso la voglia di vivere. Tre anni fa ha iniziato a frequenta il gruppo di Clara e Tino di Rinnovamento che da anni si occupa di accompagnare in un cammino fraterno le persone che vivono in carcere e che ne fanno richiesta con preghiera e catechesi. Oggi è libero, e vive anche lui alla Casa del Perdono di Montecolombo. Dal 2010 ad oggi, una conversione che lo ha portato per il primo anno a pregare alla Convocazione in Fiera. “Ero ateo, avevo perso tutto e volevo farla finita, ma non mi hanno lasciato solo. Oggi vedo la mia vita con speranza e testimonio l’Amore di Gesù che ho sentito su di me, attraverso questi fratelli”.
In marcia con la Papa Giovanni XXIII, e i tanti carcerati giovani e adulti, Paolo Ramonda presidente dell’Associazione di don Oreste, don Andrea La Regina della Caritas Italiana, Stefania Tallei della Sant’Egidio, Anna Pia Saccomandi conferenza nazionale volontariato e giustizia. Si sono uniti durante il percorso Salvatore Martinez e Marcella Reni presidente e direttore del Rinnovamento nello Spirito Santo arrivati direttamente dalla Fiera di Rimini dove si è conclusa oggi la 36ma Convocazione Nazionale. Sul sagrato del Duomo con il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, che ha portato il suo saluto e la benedizione ai pellegrini, don Virgilio Balducchi Ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane che ha celebrato la Messa a conclusione, in Basilica Cattedrale. Tante altre associazioni erano presenti con loro rappresentanti, segno di una rinnovata unità della Chiesa riminese. Come ha ricordato il nostro vescovo Francesco che non è mai mancato in questi anni a questo momento, “un pellegrinaggio dalla terra della schiavitù del carcere, alla terra della liberazione”. Dai ‘Casetti’ al Duomo, passando per mille storie di vite strappate e ricucite dall’Amore e dal perdono. Perchè, “per dirla con Papa Giovanni Paolo II: non c’è giustizia senza perdono!” (CiSar)
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