E’ più di un rischio. L’ipotesi che circola è che nel sito di Raibano possano arrivare rifiuti anche da fuori regione e bruciare nel grande forno della nuova linea (nella foto lapiazzarimini.it il camino del termovalorizzatore alto 80 metri che ha sostituito i vecchi impianti). Nel corso dell’ultimo incontro, che si è svolto a Bologna con i rappresentanti della Regione, il messaggio è stato chiaro: inceneritori sì, ma solo per bruciare i “nostri” rifiuti. Presenti nel capoluogo emiliano i sindaci delegati dell’ANCI Regionale e i primi cittadini di Ferrara, Forlì, Modena, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e, per la prima volta, anche di Granarolo dell’Emilia (Bo). A rappresentare la Provincia di Rimini il Sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, accompagnata dal responsabile all’Ambiente, Daniele Salvatori, e il Sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini. Assente il Sindaco di Rimini. Gli interlocutori regionali sono stati il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli e il direttore all’Ambiente Giuseppe Bortone.
L’incontro è stato più che altro un tavolo di presentazione dei possibili obiettivi che il Piano Regionale Rifiuti potrebbe contenere per essere realizzato entro il 2020. Si è parlato di “autosufficienza regionale”, ovvero non accettare mai e in nessun caso rifiuti da fuori regione; si è parlato di “tariffa puntuale” a differenza dell’attuale importo tributario variabile a seconda della tipologia di rifiuto e della modalità di smaltimento; si è parlato di “differenziazione al 70%” e di “incentivazione della filiera”. Tenendo conto che le politiche di sostegno alla raccolta differenziata messe finora in campo hanno prodotto una riduzione della quantità di rifiuti avviata a smaltimento, continuando su questa strada si riuscirebbe a ridurre la produzione annua di rifiuti urbani della regione destinati ad essere bruciati. Di conseguenza l’obiettivo di puntare alla chiusura di due inceneritori in regione non solo è più fattibile, ma è stato l’obiettivo più apprezzato dai Sindaci presenti.
“Abbiamo obiettivi comuni – ci dice il sindaco Spinelli riferendosi agli altri rappresentanti dell’Anci – al di là del colore politico di appartenenza. Ciò che ho chiesto alla Regione è di avere la possibilità di visionare la bozza del Piano prima che venga definitivamente approvata, se ci saranno margini di emendamento e se sarà possibile costituire un tavolo tecnico (e non politico) tra i Sindaci degli otto comuni coinvolti e, quindi, spostare la discussione a livello regionale”. Adesso l’unica cosa da fare è attendere le risposte da parte della Regione che presumibilmente saranno rese note in un nuovo incontro a gennaio 2014.
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